Aneddoti del rock – volume 2
 
“Naaaaaaaa-nana-nana-na-nana-na-na-naaaaaaaa”.
E’ il ritornello  (Willie The Pimp) che mi ripeto in mente quando in giardino non mi parte la motozappa, scusate, non c’entra molto, ma sono così affezionato a Frank Zappa che ogni  cosa, anche soltanto il cognome dell’artista uguale a quello del predetto mezzo meccanico, mi serve a tenermelo caro nei ricordi.
Frank Vincent Zappa, nato a Baltimora il 21 dicembre 1940, figlio di un immigrato siciliano di Partinico (Trapani) è stato un chitarrista, cantante, compositore e produttore musicale. Annoverato come uno dei geni musicali del ‘900 la sua musica spazia dal Rock alla musica classica, tenendo presente tutti gli altri generi che ci stanno dentro. Ha inciso 76 album, con una media di tre dischi l’anno. Non gli andava proprio di uscire dal suo studio di registrazione casalingo, fumando 6 pacchetti di Winston rosse e bevendo circa 4 litri di caffè giorno.
Droghe zero.
Ma andiamo su qualcosa di più intrigante……
THE PLASTER CASTER…….. le conoscete?  Immagino di no.
Erano due imprenditrici nel campo del Rock!!!
Due giovani donne, una con idee imprenditoriali (Cyntia) ed una con idee, per così dire, romantiche. Era il 1968, il gruppo di FARNK ZAPPA suonava all’International Amphitheatre di Chicago, come spalla alla Super Power Band dell’epoca …i CREAM ( Eric Clapton, Jack Bruce, Ginger Baker); Frank racconta così:
“….era la fine della storia CREAM, ognuno di loro, non a caso, aveva il suo road manager,la sua limusine, il suo ecc.ecc.ecc. Quella sera nei camerini, Eric Clapton mi chiese se avessi mai sentito parlare delle Plaster-Caster. Non le conoscevo. “Ebbene”, fece lui, “finito il concerto vieni con me: resterai sbalordito”. Andammo al suo hotel. Nella sala d’aspetto c’erano due ragazze. Una aveva una borsetta con un emblema di cartone ovale incollato su un lato, con la scritta Plaster-Caster of Chicago. L’altra portava una borsa di carta marrone. Senza dire niente, si alzarono e ci seguirono in ascensore. La ragazza della borsetta la spalancò, l’altra aprì il sacchetto e tirarono fuori quelle che mi parvero delle stauette. “ecco Jimi Hendrix e questo è Noel Redding, e questo è il tecnico di….”. Le appoggiarono sul tavolino e tirarono fuori il resto, cioè tutto l’occorrente per fare un calco in gesso del membro maschile. Passammo due o tre ore con loro a parlare ma nessuno di noi si offrì per farsi immortalare. Il materiale degli stampi era lo stesso usato per i calchi dentali. Il metodo di lavoro delle Plaster-Caster prevedeva che una mescolasse la roba mentre l’altra, si preoccupava dell’erezione…lascio a voi l’immaginazione; come potrete immaginare il tutto richiedeva una sincronia scientifica. La ragazza occupata nell’erezione, doveva lasciare il membro dell’uomo nel momento esatto in cui l’altra gli sbatteva la forma piena di quella roba in cima,tenendolo fermo finchè non si induriva abbastanza da fare un bel calco. Cynthia in genere non si occupava dell’aspetto per così dire romantico, perchè era compito dell’altra ragazza; lei mescolava. Intanto il soggetto doveva concentrarsi per mantenere l’erezione,altrimenti non avrebbe dato una buona impressione.  Quando Hendrix fu immortalato, Cynthia mi confesso che l’operazione la eccitò a tal punto che si avvalse dello stampo per per i suoi desideri di voluttà”.
Fine della storia amici, mi permetto di consigliare un brano:  Frank Zappa;   “Camarillo Brillo”.
Il resto sarà Rock, ieri oggi e sempre.
Saverio Cuci