E’ tratto dalla più bella favola di Collodi, amata dai bambini di ogni età, lo spettacolo che domenica 11 dicembre alle 18 apre al Teatro Garibaldi il ciclo Teatro ragazzi della stagione 2016/2017, firmata da Mario Incudine e organizzata grazie alla sinergia tra il Comune di Enna e l’Università Kore.
Si tratta di “Pinocchio”, il romanzo della formazione per antonomasia, qui affrontato in chiave di commedia musicale (con le musiche originali di Salvatore Pumo) che vede in scena i bravissimi cantanti-attori Francesco Di Vincenzo, Giovanni Moscato, Graziana Lo Brutto, Massimiliano Rizzo, Luigi Corbino e Ilaria Mitidieri. “Pinocchio” è una fiaba che si snoda tra temi magici e avventurosi, e contribuisce con la sua storia alla formazione di una coscienza, ed è questo l’aspetto che il regista Camillo Mascolino ha privilegiato nella riduzione e adattamento del testo. Lo spettacolo, che  si snoda in una sorta di percorso a tappe, è un viaggio al termine del quale il protagonista, dotato in fondo di un cuore d’oro, dopo avere superato prove dure e terribili,in un’altalena di buoni propositi e monellerie, di infrazioni alla regola e di tardi ma sinceri ravvedimenti, di cattiva condotta e rimorsi, ritrova finalmente il padre Geppetto e, divenuto buono e diligente, abbandona le spoglie del burattino per assumere le sembianze del ragazzo per bene.
Un cambiamento che diventa l’emblema di un passaggio dalla magica libertà infantile ai doveri e alle responsabilità della vita adulta.. La maturazione che i ragazzi naturalmente compiono ad un certo punto della loro crescita, deve passare anche dalla presa di coscienza di ciascuno di loro e dalla responsabilità enorme di essere protagonista del cambiamento che questa società, ormai senza regole e senza morale comune, impone. La fata, nell’adattamento di Mascolino, è l’artefice della trasformazione materiale di Pinocchio e della sua presa di coscienza che però, prima di assecondare la richiesta del burattino, gli fa toccare con mano quello che è realmente il mondo di oggi: fame, guerre, attentati, inquinamento e le tante brutture che l’uomo è riuscito a creare grazie alla sua ottusità. Pinocchio si rende subito conto che il mondo reale è ben diverso da quello delle fiabe, e inizialmente rinuncia alla trasformazione che la fata sta per compiere, ma viene spronato, insieme a tutti i ragazzi che diventeranno adulti, ad affrontare il cambiamento.