Mi sarebbe piaciuto scrivere di questa domenica di calcio Italiano. Del Napoli che vince a San Siro, della Juventus tutta d’attacco contro la Lazio, dell’Inter corsara nella difficile partita di Palermo, della Roma cinica contro il Cagliari. Mi sarebbe piaciuto e ci avevo provato ma è stato più forte di me e allora ho deciso di virare su altro argomento. Un argomento fatto nascere a caso, dal nulla. Solo perché ad essere coinvolto è stato un giocatore della Juventus. Si sa che in Italia funziona cosi. Se di mezzo c’è la squadra più amata e più odiata dagli italiani è giusto per alcuni creare la polemica, l’aiutino, la svista, la sudditanza. Dopo 22 giornate niente del genere era stato trovato. Mica si poteva andare avanti cosi, impensabile. Capita cosi che alla fine della partita contro la Lazio, prima del rientro negli spogliatoi, Gigi Buffon saluti l’arbitro di porta Tagliavento con un abbraccio. Per il tifoso innocuo si tratta di una scena di ordinaria amministrazione. D’altronde si sa, Buffon è il capitano della Nazionale Italiana, uno dei giocatori che ha fatto la storia del nostro campionato e tra i più apprezzati a livello mondiale. Ovvio che per tutti non è cosi, specie se per molti uno dei valori morali su cui fondare la propria vita è “l’antijuventinismo”.
Premessa: per quanto mi riguarda la politica dell’anti è tra le cose più bieche e ignoranti che possano esistere in vita.
Per gli antijuventini la cosa non poteva passare inosservata. Ovviamente se molti di questianti sono anche giornalisti basta fare due più due e il risultato lo sappiamo tutti quale sarà.
Il Mattino di Napoli, noto giornale che in tema di simpatie si è sempre posto in una posizione di terzietà, stamane titolava cosi: “Caro Buffon, l’arbitro non si abbraccia”.
Come a dire, caro Gigi come fai ad abbracciare gli arbitri? Allora è vero quando mezza Italia dice che gli arbitri sono sempre stati dalla vostra parte. Allora è vero che dopo Calciopoli non è cambiato nulla.
Poi magari sorvoliamo sul fatto che Buffon è stimato dappertutto. Che con Tagliavento sono attori dello stesso spettacolo. Non ci interessa che un calciatore abbracci l’arbitro, a meno che a farlo non sia uno della Juve. Poi se lo abbia fatto Zanetti in passato chissenefrega. Se l’arbitro Romeo, dopo avere smesso di arbitrare, sia stato per due anni il team manager dell’Inter a noi cosa ce ne frega. A noi serve creare alibi.
E così, dopo lo scansamento generale delle avversarie, adesso c’è Buffon che abbraccia Tagliavento. “Sicuramente parleranno del gol di Muntari”, replica l’ironica verve di Maurizio Pistocchi su Twitter, uno che quando c’è da attaccare Madama si fa trovare sempre pronto, sui social però, perché quando lo dice in diretta arriva puntuale il cazziatone del presentatore (Callegaridocet).
Nel campionato in cui 3 sconfitte su 4 della Juve sono arrivate anche per errori arbitrali, in cui la prima a tacere sugli episodi è la stessa società, suonano stonate le chiacchiere provenienti da qualcuno che per ama fomentare l’odio nel calcio.
Postilla finale: il 4 Luglio del 2006 in quel di Dortmund, mentre Del Piero faceva scoppiare di gioia lo stivale, dopo avere segnato il gol del 2-0 ai tedeschi, nel fragore generale c’era anche Marco Materazzi che, stremato dalla stanchezza e dolorante per i crampi, non potè correre a festeggiare coi suoi compagni. Ebbene il caso volle che di fianco a lui ci fosse il direttore di gara Archundia, Materazzi non ci pensò due volte e inginocchiandosi per terra lo abbracciò.

Sono sicuro che tra i festanti di quella sera c’erano i cronisti de Il Mattino e anche Pistocchi che sicuramente si saranno indignati per quel gesto folle.
D’altronde, l’arbitro non si abbraccia….