Si chiama Adduma Car ed è una start up di Nicosia che ha acquisito la concessione per il car sharing nel Comune di Firenze. Auto elettriche contribuiranno a snellire il traffico cittadino della città più bella del mondo, Firenze, e saranno targate Enna.
La sfida parte da Nicosia, dove Antonio Campione, classe 79,  decide di diversificare la propria attività. Dopo anni dedicati al settore delle costruzioni green e delle energie alternative, le scelte governative di bloccare lo sviluppo delle fonti rinnovabili hanno spinto Campione a guardare gli scenari più avanzati dei servizi pubblici.
Nasce così Adduma Car, che si candida e si aggiudica la concessione per il servizio di car sharing nel Comune di Firenze. Lì saranno rese disponibili 100 vetture elettriche e, a differenza degli altri operatori fiorentini, comprenderanno anche mezzi commerciali che contribuiranno ad agevolare la distribuzione delle merci nel centro storico. La scelta vicente è stata proprio quella di offrire sia mezzi per la mobilità dei cittadini che quelli per la mobilità commerciale e per di più totalmente elettrici.
La domanda che occorre farsi e che occorre si facciano gli amministratori locali è: perchè le idee vincenti di giovani siciliani devono trovare sbocco fuori dai confini regionali?
Non bastano i numeri, che ovviamente in una idea imprenditoriale sono importanti, a giustificare l’impermeabilità alle idee delle nostre amministrazioni, la loro innaturale impermeabilità agli stimoli innovatori. Alla base del successo di una iniziativa, specie se in fase di lancio (start-up per gli angolfili) concorre in modo fondamentale la capacità dell’ecosistema economico di accogliere e favorire l’iniziativa.
Non è questo un appello tra i tanti ad incentivare le imprese locali. Col termine favorire si intende non frapporre ostacoli burocratici, metodologici, cultrali alla spinta innovatrice che può venire dalle imprese, sepcie se giovani e di giovani.
Enna potrebbe trovare giovamento con una idea quale quella accolta a braccia aperte dall’amministrazione fiorentina?
Riteniamo di si, seppur con numeri notevolmente inferiori ma una soluzione di mobilità a consumo potrebbe contribuire a risolvere i problemi di congestione veicolare e offire una valida alternativa alla mobilità dei giovani universitari che la abitano per buona parte dell’anno.

Gildo Matera