La giornata di campionato ci ha consegnato un graditissimo ritorno: le polemiche sui presunti favori alla Juventus. E lo ha fatto nella partita più sentita fin qui, ovvero lo scontro con l’Inter. Diciamo la verità, un po’ erano mancate. Anche perché come ho già detto precedentemente, se per caso l’errore fosse stato contro i piemontesi è logico che la cosa non avrebbe avuto lo stesso fascino. Si sarebbero venduti meno giornali e in televisione le chiacchiere non avrebbero avuto molto spazio.
Ora se ci fermiamo ad analizzare il posticipo lucidamente ci rendiamo conto che si è trattato di una gran bella partita. Combattuta e giocata ad armi pari da entrambe le compagini. Pioli è un ottimo allenatore che ha saputo ricompattare un gruppo allo sbaraglio. Non può però andare a fine partita a recriminare due calci di rigore che solo lui ha visto (tutti i quotidiani e le maggiori televisioni sportive hanno detto il contrario). Non è possibile tirare fuori l’argomento arbitraggio per giustificare una sconfitta maturata sul campo. Anche perché dovremmo considerare le 2 traverse colpite dai bianconeri e altrettanti salvataggi di Handanovic che avrebbero altrimenti reso il punteggio finale più rotondo. Di contro Allegri ha capito ancora una volta che la qualità e l’arma che serve a vincere le partite. La miglior difesa è l’attacco e se poi la squadra è cosi compatta nel difendere e nel ripartire allora tutto diventa più semplice. Se Higuain non segna allora si mette a disposizione della squadra e va a pressare, Mandzukic è un carroarmato, Dybala delizia la folla con giocate d’alta scuola e Cuadrado per poco non spacca la rete con un tiro che sfiora i 110 km orari. Insomma da qui a dire che è stata una partita decisa dalle polemiche ce ne passa. I nerazzurri hanno avuto le loro occasioni nel primo tempo mentre nella ripresa non hanno mai tirato in porta.  Ci sono tutti i presupposti per vederli lottare per lo scudetto il prossimo anno insieme alla Juve, si spera senza ricorrere a pianti ingiustificati.
Il Milan è in caduta libera. Dopo avere battuto la Juve in supercoppa, i rossoneri sembrano essere caduti nel baratro. Cinque punti in due mesi. La Sampdoria era un cliente ostico ma i ragazzi di Montella ci hanno messo del loro col fallo inutile che ha causato il rigore della vittoria firmato Muriel. Là davanti Bacca sembra un soprammobile in vetro di Murano. Vedere Zapata con la fascia di capitano è un insulto a Paolo Maldini e a chi ha scritto la storia di questa società. Nonostante tutto, Montella predica di avere certezze e dati confortanti sul prosieguo della stagione. Magari li vedrà solo lui e forse Berlusconi che nel frattempo è impegnato col closing con la cordata cinese avvolta da un mistero più fitto di quelli che raccontava Daniele Bossari su Italia 1.
Il Napoli al momento assomiglia davvero al Barcellona del sud, così come il Bologna assomiglia al Granada del nord. Prestazione eccellente degli azzurri di Sarri che sfoderano in campo momenti di calcio champagne, le ostriche le offrono i padroni di casa che in partita non ci hanno capito niente. Pratica chiusa dopo 10 minuti. Occhio però perché se ad affrontare il Bologna c’era qualcun altro sarebbe stato spolverato il verbo “scansare”. La vittoria è segnata dalle triplette di Hamsik e di Diego Armando Mertens che si sta preparando al meglio allo scontro con Ronaldo e il suo Real Madrid. La Champions incombe e già si iniziano a pregustare i duelli in campo. Sergio Ramos contro Ghoulam, Benzema-Milik, Morata-Pavoletti e Rog contro un panchinaro qualunque dei madrileni. Si attende un match all’insegna del bel calcio e si spera nell’impresa dei catalani di Fuorigrotta.
Note positive della giornata sono i 4 gol del laziale Parolo che praticamente da solo affonda il Pescara, che in campionato, dicevano tutti, avrebbe potuto fare 7 punti, Massimo Oddo, e che invece oltre ogni pronostico ne ha fatti sin qui 9.
Il Palermo col nuovo mister Diego Lopez è riuscito a raccogliere 4 punti sui 6 disponibili nelle ultime due partite. Ieri nell’importantissimo scontro salvezza col Crotone è arrivata una vittoria per 1-0 con gol del solito Nestorovski, il Luca Toni di Skopje. Per i rosanero il quartultimo posto che significherebbe salvezza dista 8 lunghezze, con tutto il girone di ritorno a disposizione i miracoli in terra sicula sono ancora possibili, Zamparini permettendo. In attesa di Roma-Fiorentina, merita sicuramente un cenno il big match di giornata tra Chievo e Udinese che hanno rispettato le attese dando vita ad una grande sfida che si è conclusa col pirotecnico punteggio di 0-0. Il cenno lo abbiamo fatto, non ci resta che andare avanti e augurarci ancora giornate come quella appena trascorse, con 100 polemiche in salsa nerazzurra e 100 emozioni come in Chievo-Udinese.

Paolo Licciardo