Ho la netta sensazione che, alle prossime elezioni regionali, la Sicilia tornerà ad essere il laboratorio politico che è stata in passato. Si passerà dal bipolarismo di un tempo, non al tripolarismo, presente nel resto d’Italia, ma al pentapolarismo.
Se il buonsenso non si riapproprierà di ciò che resta della testa dei maggiorenti siciliani, ci sarà un centrodestra, un centro, un centrosinistra, una sinistra di governo e i grillini, che con questo scenario vinceranno a mani basse.
Ciò premesso, nessuno dei cinque schieramenti ci delizia ancora con uno straccio di programma che spieghi cosa si voglia fare per i giovani, il lavoro, le piccole e medie imprese, l’agricoltura, il turismo, i diversamente abili, la casa, i pensionati, il traffico, la viabilità, i trasporti, i servizi, la burocrazia, la sanità, la cultura, la scuola, ecc.