Dagli italici piagnistei cronici alle speranze europee. Così potremmo sintetizzare la settimana calcistica appena trascorsa. Entrambi questi stati d’animo o culture sportive, scegliete voi qual è la più congeniale, hanno protagonista una squadra: il Napoli, la squadra più forte dell’emisfero settentrionale. La sconfitta in Coppa Italia a casa della Juventus è stata accompagnata dalle solite lamentele a cui il tifoso juventino si è oramai apparentemente abituato. L’alibi arbitrale è oramai consuetudine di chi difficilmente digerisce le sconfitte subite per mano della squadra campione d’Italia, ma questa è una storia di cui non voglio parlare perché rischierei di scocciare chi legge e di viaggiare sullo stesso mezzo della gran parte dell’italia antijuventina. Ovvero il treno del pianto. Tornando al Napoli è giusto rendere merito alla prestazione degli uomini di Sarri, capaci di imporsi all’Olimpico contro una Roma svogliata e sulle gambe. Le ripartenze azzurre, condite dalla velocità dei furetti d’attacco Insigne e MaraMertens hanno messo in evidenza gli errori della difesa giallorossa che si era comportata molto bene fino a questo punto del torneo. Se poi Reina, anziché piangere e dilungarsi in proteste assurde (Cuadrado docet), si ricorda di essere anche un ottimo portiere,  salvando il gol del pareggio all’ultimo respiro, allora la vittoria assume un sapore ancora più dolce. Adesso c’è di nuovo il superclassico di Champions col Real che dovrà misurarsi anche con la bolgia del San Paolo. L’impresa non è impossibile e il Barcellona borbonico ci dirà se è pronto o meno a misurarsi col grande calcio. L’Italia tutta è pronta a sostenervi, chi ama il calcio, chi riconosce i meriti degli avversari e chi tiferà contro la Juve al prossimo turno.
Già la Juventus. Madama poteva approfittarne e allungare il distacco dalla Roma. La volontà c’era. La forza e il gioco invece no. In quel di Udine arriva un pareggio che è anche il primo in campionato. Risultato che mette a tacere i complottisti e i chiacchieroni. Quelli del “tanto si scansano”. Quelli che storcevano il naso per l’esclusione di Thereau, come se chi ha l’obbiettivo di affermarsi anche in Europa possa temere il centravanti friulano. Con tutto il rispetto per voi, ma cosi vilipendiate la vostra intelligenza. Gli undici schierati da Allegri sono sembrati più fiacchi di un ventenne davanti ad una puntata del Segreto. Un Udinese pimpante ha più volte rischiato di vincere in contropiede. Bonucci si perde Zapata che sigla il vantaggio, sigla il gol del pareggio e compie anche qualche ottimo salvataggio. Di contro Del Neri si fa espellere dall’arbitro che forse non ha avuto il tempo di decifrare i suoi lamenti. Nonostante tutto per la Juve è un punto guadagnato. 8 punti sulla seconda che potevano essere 10 ma che non significa dormire sonni tranquilli.
L’Inter passeggia a Cagliari e liquida la pratica con un sonoro 5-1. A segno tutti i pezzi forti insieme a quel Gagliardini che firma il primo gol in maglia nerazzurra. Il Cagliari in campo dura meno di un laureato in Italia e il gol di Borriello è utile solo perché il napoletano raggiunge quota 16 gol in stagione vincendo la scommessa con Vieri che sarà costretto a pagargli le vacanze. Dopo questa notiziona impegnata che riscuoterà sicuramente l’interesse del lettore eccoci al Milan che rifila 3 gol al Chievo e anche l’ennesimo rinvio per la cessione ai cinesi. La storia del closing oramai è più avvincente dei gialli di Agatha Christie. Nella vita di ognuno di noi, oltre alla morte, si sta cementando un’ulteriore certezza: il rinvio del closing. E Berlusconi gongola nel frattempo. Mi piace immaginarlo ad Arcore, seduto sul divano mentre accarezza la pelata di Galliani, dietro di lui un affresco che ritrae le gesta di Carlo Pellegatti.
Il suo ghigno e quel sorriso a 64 denti. “Cribbio ci stanno cascando tutti. -Adriano come stiamo messi a parametri zero?” queste potrebbero essere le sue parole.
Il match clou di giornata è senza dubbio Crotone-Sassuolo che non tradisce le attese e tra bel calcio e trepidanti emozioni si conclude col pirotecnico punteggio di 0-0. Roba da far invidia alla Premier League. Il calcio è di chi lo ama dice lo spot, e questa partita ne è la conferma.
Concludiamo il nostro appuntamento settimanale con le parole di Massimiliano Allegri nel post Udinese-Juventus. Il tecnico alla visione di due possibili episodi da rigore non fischiati alla Juventus replica ai giornalisti con un chiaro invito alla sua squadra a fare meglio. Sarebbe il caso di ripartire da queste parole, senza appigliarsi ad inutili complotti ed a congetture inesistenti. Il calcio è di chi lo ama, non di chi lo farcisce di alibi.

Paolo Licciardo