di Angelo La Barbera *

La fase del nido vuoto nel ciclo di vita familiare è anche denominata famiglia trampolino di lancio dei figli (Scabini 1998 a). Di solito i genitori hanno raggiunto l’età di mezzo, e sono impegnati a riorganizzare la loro vita, in quanto devono elaborare la separazione dai loro figli, ritrattare il rapporto di coppia.
Quando i figli se ne vanno da casa può avere sulla coppia sia un effetto demoralizzante e di smarrimento, che un effetto di sviluppo e trasformazione favorevole della relazione coniugale. Le mamme sicuramente vivono con maggiore fragilità questa fase, in quanto possono esperire vissuti di inutilità e abbandono, ora che i figli se ne vanno da casa, soprattutto se non lavorano e hanno investito tutto o quasi sulla famiglia. L’obiettivo di queste donne è ora quello di cercare di impegnare le proprie energie e scoprire nuove soddisfazioni in attività extrafamiliari e soprattutto nella relazione di coppia.
In questa fase possono nascere delle ostilità nella coppia spesso risultato di problematiche e difficoltà non affrontate in passato. È molto importante che queste coppie migliorino la loro relazione creando interessi comuni al fine di rafforzare il legame  in quanto condividere interessi o attività potrebbe diminuire gli scontri e i disaccordi che potrebbero nascere nella coppia in assenza dei figli.
Il processo di separazione tra genitori e figli è una mansione molto laboriosa per tutti i membri della famiglia e comporta la sperimentazione di vissuti di tristezza e di abbandono, solitudine e vuoto più o meno intensi. Tali sentimenti non possono essere evitati o sottovalutati, anzi dovrebbe essere presente la possibilità di esprimerli. I genitori dovrebbero consentirsi l’espressione dei sentimenti di tristezza, ma allo stesso tempo dovrebbero mostrare la capacità di tollerare questa tristezza e dare prova di fiducia nei figli e nella continuità del legame genitoriale.
Se i figli percepiranno che i genitori possono farcela anche da soli e che hanno fiducia nelle loro capacità di costruire una vita autonoma, riusciranno con maggiore facilità a portare a compimento il processo di separazione. Al contrario, se i genitori manifestano comportamenti depressivi o mostrano sfiducia nelle capacità dei figli, costoro potranno incontrare maggiori ostacoli nel buon esito di tale processo. Quindi genitori e figli devono prendere le giuste distanze, ma allo stesso tempo devono riuscire a mantenere un unione tra loro, mantenendo una relazione meno conflittuale più serena e matura improntata sulla reciprocità. Del resto non è funzionale <<restare a casa>>, così non lo è <<fuggire da casa>> e rompere del tutto o quasi i rapporti con la propria famiglia di origine.
Come superare la sindrome del nido vuoto
La coppia per colmare il vuoto creato dall’assenza dei figli dovrebbe cercare in qualche modo di trovare nuove abitudini, nuove frequentazioni, cioè trovare nuove stimolazioni dove investire le proprie energie. Ritrovarsi in coppia significa anche ricostruire una nuova routine della vita a due, rivivere la vita coniugale così come era prima che arrivassero i figli. In questa fase possono subentrare stati emotivi negativi che non fanno altro che peggiorare la situazione, in questi casi bisognerebbe evitare di stare soli e chiudersi a casa, cercando di trovare un passatempo, frequentare nuove persone e se si dovesse appesantire la situazione chiedere aiuto attraverso un supporto psicologico ad un professionista.
Bibliografia:
Malagoli Togliatti, M, Lubrano Lavadera, A, (2002). Dinamiche relazionali e ciclo di vita della famiglia. Ed. Il Mulino, Bologna.

* Psicologo Clinico