La legge è uguale per tutti. Ma non per la Juventus. Mi piace partire da questa allusione oggi perché se avrete avuto modo di vedere questi sono stati i giorni della querelle biglietti  e infiltrazioni mafiose nelle curve, nello specifico in quella della Juventus. Perché allora dire che la legge non è uguale per tutti? Mettiamola cosi: com’è possibile che se la società Juventus in sede di giustizia ordinaria è stata definita come parte lesa del procedimento, non essendoci effettivamente alcun rapporto tra società ed esponenti incriminati della tifoseria, la stessa società è ritenuta responsabile dalla giustizia sportiva? Esistono giustizie differenti? A parte il ramo di competenza si intende. Suona come un paradosso poi che il procuratore federale che conduce le indagini, tale dott. Pecoraro, sia il medesimo che, quando ricopriva la carica di Prefetto di Roma scese a compromessi con parte di una colorita tifoseria e il suo legale rappresentante, tale dott. Jenny a Carogna, per ripristinare l’ordine e far giocare una finale di Coppa Italia. Insomma la vicenda qui ci ricorda un po’ quella del 2006. Con una giustizia molto anti-juventina e poco estranea alle pulsioni di fede calcistica, quella che si basava sul sentimento popolare come metodo di giudizio. Roba che i casi di Perry Mason in confronto erano lectio magistralis.
Sul campo la Juventus è prevalsa sulla Sampdoria portando a casa una vittoria che era nata facile e si è rivelata più complicata più del previsto. Il volo d’angelo di Cuadrado ha fruttato altri 3 punti importantissimi che mantengono il vantaggio accumulato sulle inseguitrici e chiudono per i bianconeri il mese di Marzo. Aprile sarà il crocevia della stagione juventina. Gli uomini di Allegri affronteranno 4 volte il Barcellona in meno di 20 giorni. Prima il Barcellona del sud Italia tra il 2 e il 5 aprile, poi quello catalano per i quarti di Champions.
La Roma prima trema e poi si sbarazza di un Sassuolo cugino lontano di quello visto la scorsa stagione. Paredes pareggia, Dzeko la chiude. Nel mezzo c’è un gol irregolare di Salah che non passa alle cronache e alle moviole solo perché a segnarlo non sono stati Dybala o Pjanic.
Il Napoli raccoglie molto di più quanto semini. Seconda partita consecutiva in cui i tifosi partenopei espongono lo striscione con scritto “Rigore per la Juve” e seconda partita consecutiva in cui vengono accordati 2 rigori agli azzurri. 4 rigori in due partite, più di quanto abbiano fatto quei ladri bianconeri in 29 giornate. La pratica a breve può diventare un mantra e De Laurentiis armato di calcolatrici comincia a fantasticare sul numero di penalty che concederanno ai suoi quando affronterà Madama tra 2 settimane. Non ci resta che attendere fiduciosi.
Si infiamma la lotta per l’Europa League con Lazio, Inter, Atalanta e Milan pronti a battagliare fino a fine campionato. I nerazzurri pareggiano a Torino una partita che si era fatta rognosa e complicata come un vegano affamato davanti ad una bistecca. La Lazio pareggia a Cagliari un match che di emozioni è più avaro di un genovese al ristorante con la fidanzata. Ora purtroppo non mi vengono in mente altri stereotipi o situazioni da paragone però è giusto dire che la lotta salvezza di questo campionato, al momento, è più scontata di un pandoro il 10 di febbraio. Crotone, Pescara e Palermo fanno la gara a chi fa più schifo. I calabresi hanno il difetto di non riuscire a gestire la gara crollando nel finale. Il Pescara è lo specchio delle squadre di Zeman, cultore del bel gioco e delle imbarcate subite puntualmente la domenica. Il Palermo invece è un rebus vivente, non si capisce la situazione della società, la tenuta fisica della squadra e neppure il nome dei giocatori che scendono in campo, compreso quello che ha segnato ad Udine il provvisorio vantaggio prima di essere seppellito da 4 gol dell’Udinese, squadra il cui allenatore ancora oggi non si capisce quello che dica.
Insomma, tra incomprensioni e imbarcate adesso il campionato si ferma per fare spazio alla Nazionale e alla frustrazione di tutti quelli che della Nazionale se ne fottono altamente, in attesa dell’arrivo del mese di aprile nel quale cominceranno a delinearsi i cammini nazionali ed internazionali delle formazioni italiane. Aprile sarà un mese che terrà mezza Italia col cuore in gola, ma sarà importante anche per gli juventini.

Paolo Licciardo