Io non credo che noi italiani siamo pregiudizialmente contro l’Europa. Credo invece che siamo contro questa Europa che non è fatta dalle e per le persone, ma dalle e per le banche, le multinazionali, l’alta finanza, ecc.
Se l’Europa, invece di occuparsi della quantità di cacao che deve esserci nel cioccolato, o della lunghezza del gambo dei carciofi, o dei limiti da imporre alla piccola pesca mediterranea, si occupasse di immigrati, di sicurezza comune, di giustizia comune, di lavoro, di welfare, di difesa, di salute, di assistenza, di servizi alle persone, di diritti umani e civili, di trasporti, di strade, ecc. sarebbe amata da tutti.
Tentare di limitare a un sì o a un no il tema dell’Europa, senza spiegare il come e il perché, o ignorando lo stato reale dei fatti e ciò che provoca, fa parte di quel metodo confuso e confusionario che serve solo a chi non ha voglia di parlare o perché non ha la competenza per farlo, o perché vuole confondere le nostre idee per chissà quali interessi.
O forse si sa!