Una  serata piena di emozioni e di coinvolgimenti emotivi si sono vissuti al teatro Garibaldi in Enna dove è andato in scena Ciatu che nel dialetto siciliano significa fiato.
Lo spettacolo ha raccontato la storia e le virtù di Giordano Bruno; un filosofo, scrittore e monaco italiano appartenente all’ordine domenicano vissuto nel XVI secolo che fu bruciato vivo per il suo pensiero.
Fin qui nulla di speciale, se non fosse per gli attori che hanno portato in scena la sua storia, è cioè dei ragazzi diversamente abili.
Lo spettacolo ha raccontato la storia e le virtù di Giordano Bruno; un filosofo, scrittore e monaco italiano appartenente all’ordine domenicano vissuto nel XVI secolo che fu bruciato vivo in piazza Campo de’ Fiori per eresia con lo scopo di anientare il suo pensiero.
Fin qui nulla di speciale, se non fosse per gli attori che hanno portato in scena la sua storia, è cioè dei ragazzi diversamente abili.
Durante lo spettacolo sono stati affrondati  temi sulla disabiliità fisica e  mentale e sulla diversità in generale, per esempio il balletto di Cenerentola la parte è stato eseguita da un ragazzo affetto da sindrome di down. La seconda scena di ballo  ha visto protagonisti sia ragazzi disabili che ragazzi normodotati. Questo spettacolo mi ha fatto capire  che nonostante vi siano delle disabilità si possono avere delle abilità differenti e  che con la buona volontà e con l’auto di altre persone si possono scoprire le proprie abilità. 
Quindi, il termine diversamente abile è  più appropriato rispetto ai termini utilizzati prima; handicappato per definire una persona con difficoltà fisiche o psischiche.

di Andrea Fornaia