A Piazza Armerina sono finalmente in corso i lavori di restauro degli affreschi del Borremans a San Giovanni Evangelista, la chiesa che Vittorio Sgarbi definì la “Cappella Sistina di Sicilia”. Infiltrazioni piovane e umidità, infatti, hanno danneggiato le immagini realizzate, nel Settecento dal pittore fiammingo, che percorrono in lungo e in largo l’intera chiesa. A parlarne è il rettore della chiesa, monsignor Antonino Scarcione, colui che qualche anno fa non esitò ad auto-tassarsi, devolvendo una cospicua donazione (parte del suo Tfr da preside) per il recupero della chiesa. Adesso il Ministero dell’Interno, proprietario della chiesa che fa parte del Fec, il fondo per gli edifici di culto, ha affidato tramite la Prefettura, con il controllo della Sovrintendenza, a una ditta i lavori di restauro degli affreschi e altri interventi.
Si lavora all’affresco dell’Apoteosi di San Benedetto e del pannello che raffigura le fasi antecedenti il martirio di San Placido e della sorella Flavia, splendida immagine che ha sullo sfondo il golfo di Messina. I lavori da 70 mila euro comprendono pure il ripristino di alcune colonnine lignee danneggiate dalle tarme, che reggono il soppalco dei musici; e che saranno restaurate con un’anima di metallo. Per la tutela delle bellezze di questa chiesa è sorto anche un “Comitato pro affreschi”, presieduto appunto da monsignor Scarcione, di cui fanno parte, tra gli altri, Lucia Giunta, Vittorio Malfa, Carlo Torretta e Marianna La Malfa. “Ho partecipato a un incontro in Prefettura, alla presenza del dottore Gattuso della Sovrintendenza e della dottoressa Giambra della ditta – spiega monsignor Scarcione – e i lavori sono in corso”.