Ma è mai possibile che con tutti i problemi che abbiamo …
Questi giorni che dovevano essere mutati sono invece stati mutuati dallo spazio della doglianza. Approfittando di questo momento di effervescente dialettica proviamo a fare chiarezza per quel che ci compete sul punto dei 75,000 euro*.
Fabiola Lo Presti di Confcommercio ed ex assessore al Commercio del Comune di Enna ci ha dato qualche chiarimento. Così abbiamo strumenti più pertinenti per pensare.
Mutazioni è un progetto finanziato dal Bilancio Partecipato. Cos’ è?
Il Bilancio Partecipato è una quota (il 2%) del finanziamento regionale ai comuni. È destinato a opere che coinvolgono i cittadini.
Cosa succede se la quota non viene spesa?
La cifra ritorna alla Regione.
Si poteva fare un investimento risolutivo per le strade disastrate?
No, è una voce di bilancio differente quella del Bilancio Partecipato. Inoltre la cifra è irrisoria, 60.000 euro parlando di bilancio comunale non è una cifra che permette di compiere operazioni sulle infrastrutture della città, neanche e a cominciarle.
Cosa succederà a queste istallazioni nel futuro?
Le istallazioni possono rimanere finché l’Amministrazione ritiene, possono essere portate in altre zone della città per rivitalizzarle. Tengo a precisare un punto: il denaro speso è andato tutto agli artigiani del centro storico, i quali non si sono certo arricchiti con le quote delle materie prime o le prestazioni relative al montaggio, ma hanno creduto nell’idea di donare qualcosa alla città. I progetti per altro appartengono ad architetti di fama internazionale, che hanno esposto alla Biennale di Venezia, a Oslo e ci hanno donato i progetti gratuitamente. Abbiamo creato una rete e soprattutto abbiamo condiviso insieme alle associazioni di categoria Confocomercio, CNA, Confartigianato e Fedeterziario la volontà di fare insieme e di dichiarare che questa è la nostra città ci, vogliamo stare e ci vogliamo lavorare.
Qual è il valore economico del progetto?
Il valore è di un centinaio di migliaia di euro. Il Comune non avrebbe potuto sostenerlo per cui, considerato che la voce del bilancio partecipato quest’anno era dedicata alle attività produttive,  le associazione di categoria hanno sostenuto con il co-finaziamento e l’impiego di risorse umane il progetto Mutazioni, facendosi carico di responsabilità altrimenti impossibili per il Comune .
 
 
Il valore economico interloquisce anche con il valore sociale, artistico e perfino politico (nella sua accezione nobile di polis: città) di un’operazione destinata al comune. Mi spiego:l’aspetto importante di questo progetto, da un punto di vista sociale, sull’architettura è stato detto abbastanza è domandarsi cosa si vuole fare degli spazi. Istallazioni come queste servono anche a farci apprezzare qualcosa che forse ci piaceva di più, ma si dava per scontata. Non è banale porsi delle domande sull’abitare gli spazi, e no, l’arte non è superflua, e neanche sedersi a ragionare e quindi neanche fare, anche con il rischio di non piacere.
Le scelte di abbellire o di decorare lo spazio non hanno il fine unico di riempire un vuoto, ma anche di mettere in moto persone, associazioni e mestieri che per un momento sono comunità, che hanno l’obiettivo comune di mettersi a servizio. 
Può non piacere certo, ma riguarda il gusto non la sfera economica e no di certo le infrastrutture cittadine. Questi sono discorsi distinti. Se si poteva fare meglio allora ci sarà occasione per tutti di pensare un progetto che abbia una ricaduta per la città. Intanto io non ci avevo pensato che dall’entrata principale del teatro manca la scivola per i disabili. E una  persona che è disabile perché dovrebbe entrare da una entrata secondaria? E una persona con una carrozzina con i bambini perché dovrebbe entrare da un’altra parte. Lo spazio pubblico va conosciuto, plasmato e se si può migliorato. 
E poi come si dice… purché se ne parli!
 
di Valentina Rizzo
 
Foto di Noemi Alessandra
 
*25 mila euro di Bilancio Partecipato+ 35 mila euro di contributo comunale+ 15 mila euro di cofinanziamento dalle associazioni di categoria.