Due richieste di giudizio abbreviato. E per altri dodici indagati, il 10 maggio, il Gup dovrà decidere se procedere o no al rinvio a giudizio. Si chiuderà la prossima settimana l’udienza preliminare dell’inchiesta “Primavera”, dal titolo dato dai carabinieri all’operazione antimafia svolta a giugno dell’anno scorso, con cui l’Arma ha decapitato i presunti componenti di un’organizzazione criminale operante a Pietraperzia. Quel giorno il Gup dovrà decidere anche se ammettere, o meno, l’abbreviato, che in un caso è condizionato all’audizione di un testimone.
Le accuse, contestate a vario titolo agli indagati, vanno dall’associazione mafiosa all’estorsione, al traffico di stupefacenti e alla detenzione illegale di armi e munizioni, o ipotesi di reato minori. Dall’operazione dei carabinieri della Compagnia di Piazza Armerina, in sostanza, emergerebbe che tra il 2011 e il 2013, il clan di Pietraperzia, uno dei più antichi e agguerriti della provincia di Enna, si sarebbe rimesso in moto, sotto una sorta di coordinamento in mano a tre pietrini.