Ha sede in contrada Mongemino, a tre chilometri dall’ingresso nord di Gagliano Castelferrato, dove è stato realizzato con uno stanziamento di oltre 4 milioni di euro del Commissariato straordinario per l’emergenza rifiuti della Regione. Ma il Centro intercomunale per la raccolta differenziata dei rifiuti di Gagliano, realizzato e collaudato già da oltre nove anni, di fatto non ha mai aperto i battenti. Secondo il Comune adesso servirebbe uno stanziamento di 300 mila euro per metterlo in funzione, ma se ne deve occupare l’Ato rifiuti. Secondo fonti vicine all’ambito territoriale ottimale, invece, vi sarebbe un problema di autorizzazioni allo scarico dei reflui, da parte del Comune stesso. L’architetto Nicolò Mazza dell’ufficio tecnico comunale, tuttavia, replica con nettezza: “Abbiamo rilasciato non solo l’autorizzazione allo scarico ma anche l’agibilità dell’impianto.
Il problema è che l’autorizzazione allo scarico prevede delle prescrizioni, finalizzate a tutelare i beni delle persone che hanno delle proprietà nella zona”. Prescrizioni che, evidentemente, non convincerebbero l’Ato. Del tema, su mandato del primo cittadino, si è occupato il vicesindaco Vincenzo Di Cataldo, il quale spiega di aver già da tempo fornito all’Ato rifiuti, oltre all’autorizzazione con le relative prescrizioni, pure un “piano b”, un’altra “possibile soluzione”: “Qualora l’Ato volesse, se il problema è questo, abbiamo già proposto di allacciarsi nella fognatura comunale della zona artigianale”.
Fonti vicine al sindaco Zappulla, inoltre, sottolineano che si vuole aprire il centro, ma “a garanzia di tutti: del Comune dell’ambiente e dei proprietari che sono a valle”.