Una nuova sfida per i ragazzi del CSR (Consorzio Siciliano di Riabilitazione) di Enna che dallo scorso 12 giugno ospitano, per due giorni la settimana nei propri locali, i bambini del Grest della Parrocchia Santa Lucia.
Ma ciò che rende speciale questo Grest è il fatto che saranno proprio i ragazzi del Csr che insegneranno ai bambini del Grest. Le attività che vengono svolte vanno delle tecniche del ricamo all’uncinetto, alla falegnameria, alla pittura, al mosaico e infine al covil. L’idea di collaborazione fra la Parrocchia Santa Lucia e i ragazzi del CSR nasce dal fatto che, come spiegano i responsabili del Grest, “dopo aver conosciuto i ragazzi del CSR e le loro capacità abbiamo pensato di portare i bambini del Grest della parrocchia santa Lucia da loro, affinché potessero apprendere le tecniche del ricamo e dell’uncinetto, della falegnameria, della pittura, del mosaico e del covil” .
Il nostro Grest, continuano, ha come tema il bullismo, che sarà rappresentato attraverso una piccola recita, integralmente scritta dalla catechista Carmelita Puleo, “Sognando Giuseppe venduto dai fratelli” che attualizza la storia biblica, alla quale confluiranno i risultati finali degli altri laboratori: di ballo, preparato dal M.stro Sebastiano Tilaro, di pittura, covil, falegnameria, riciclo e mosaico pee le scenografie, del laboratorio di fotografia, tenuto da Vincenzo Cicchirillo e di Musica, con la M.stra Valeria Frattalemi.
Questa collaborazione fra ragazzi diversamente abili e bambini normodotati è stata un’esperienza bellissima che vede perfettamente integrati ragazzi, animatori, tutor dei laboratori”, come sostiene il padre di Francesco Nicosia, uno dei ragazzi del CSR. Lo scopo educativo di tutto ciò, spiega Piera Angela Ingrà, educatrice dei ragazzi al Csr, ” è quello di rendere i nostri ragazzi speciali tutor dei bambini, perché sono proprio loro a spiegare ai bambini le varie fasi del lavoro”. Da questa idea continua a raccontare l’ educatrice dei ragazzi al Csr, Ingrà, ” si è venuto a creare un laboratorio didattico finalizzato all’abbattimento delle barriere mentali, poiché i bambini sono andati oltre l’aspetto fisico, soffermandosi solo e unicamente al contatto umano”. Piera Angela Ingrà conclude spiegando: “l’obbiettivo dei nostri ragazzi ,che hanno accettato di buon grado, era quello di rendersi utili per il progetto sentendosi cosi parte integrante di un microcosmo che li stima e li sostiene”. Conclude, invece, una responsabile del Grest affermando “questa attività è stata per me un’esperienza bellissima che vede perfettamente integrati ragazzi, animatori, tutor dei laboratori”.
 

di Andrea Fornaia