Saranno sorprendenti queste imminenti elezioni regionali del 5 novembre!
   Nessuno si meravigli, nessuno gridi allo scandalo, se i soliti noti della politica nostrana, interdetti a vita, a lunghi anni di carcere, con la responsabilità di aver gettato la Sicilia nel dissesto economico e tantissime famiglie nella miseria più nera, metteranno quali candidati i loro figli, i loro fratelli, i loro congiunti per rimanere al comando per almeno altri cinque anni sbandierando ai quattro venti che hanno operato finalmente il rinnovamento delle liste mettendo al loro posto gli uomini migliori e più rappresentativi del momento.
   Questo si sta verificando e così appare a circa due mesi dalle elezioni per il rinnovo dell’Assemblea della Regione Siciliana.
   Allo scadere della presentazione delle liste elettorali vedremo candidati nei collegi più sicuri, qualcuno magari nel listino, alcuni figli e parenti di politici condannati perché l’elezione a deputato del parlamento siciliano (ridotti a 70 e li chiameremo d’ora in poi pezzi da settanta, non più da novanta!) deve essere garantita in anticipo a coloro che in alto sempre stanno per avere la certezza matematica di perpetuare la vecchia politica dello sperpero del denaro pubblico a fini clientelari, in favore soprattutto dei familiari, degli amici più vicini e tanto cari. 
   I candidati alla Presidenza della Regione Siciliana questa volta saranno certamente uomini dalla faccia pulita, dal passato santo e immacolato, nel pieno rispetto del codice etico approvato dalla Commissione Antimafia Siciliana. 
    Questa circostanza d’opportunità, molto utile e necessaria allo scopo, che dovrebbe essere di per sé una scelta morale e politica imprescindibile per ogni tipo di elezione e per ogni candidato, aumenta la possibilità di vedere eletti i loro parenti e spiega a chiare lettere la retromarcia di alcuni di loro che avevano annunciato di non ripresentarsi e che ora con insistenza pretendono di essere nuovamente messi in lista.
    Non esistendo più i Partiti di una volta che “obbligavano” a lunghi anni di militanza per essere messi in lista nelle competizioni provinciali, regionali e nazionali, oggi che sono di moda le liste fai da te a volte personali, dove è conveniente collocare personaggi di bella presenza, in possesso di tanti quattrini, meglio ancora se introdotti nei posti chiave della vita pubblica e privata, spesso voltagabbana come tratto caratteristico della loro “possente” personalità, tutto è più semplice e sbrigativo.
   Se hai queste eccellenti, non comuni qualità e dai la certezza di essere disponibile ad un gioco di squadra che assecondi in tutte le circostanze ed evenienze il capobastone di turno, sei di sicuro messo in lista anche se ti manca “quel quid” che fa di te un leader e non un “gallo da monta” o “una gallina dalle uova d’oro” per la bella faccia e la moneta sonante.  
   Tutti quelli che sono competenti, onesti e capaci si devono mettere da parte e fiduciosi aspettare il prossimo turno elettorale perché sono ancora una volta d’intralcio alla politica del malaffare a beneficio duraturo degli amici e dei familiari.   
   Questa è la strategia, il pensiero e la speranza dei tanti malversatori della politica siciliana!
   Non hanno, però, ancora capito che questa volta la gente perbene (saranno tantissimi), che ha a cuore il benessere del popolo siciliano, li manderà a casa votando per gli uomini e le liste che al meglio rappresentano il cambiamento e la loro  voglia di riscatto.

Giuseppe Sammartino