LEONFORTE. Il consiglio comunale boccia la mozione di sfiducia al sindaco Francesco Sinatra. Ben dieci consiglieri comunali abbandonano l’aula e i 10 voti a favore, tra cui una parte di esponenti del PD, non sono sufficienti. Così il primo cittadino e la giunta rimangono in carica. “Completerò il mio mandato con l’impegno che ho sempre messo in tutti questi anni, sapendo di dover affrontare un ultimo scorcio di legislatura difficile e complicato – afferma Sinatra – ma convinto che arriveranno altri importanti risultati, che si aggiungono a quelli già raggiunti, contrariamente di quanto pensa chi voleva strumentalizzare la mozione per altri fini politici ed elettorali”. La questione-sfiducia ha logorato profondamente l’aula, per le tensioni – tra chi ha sostenuto, come il consigliere Angelo Cremona, sino in fondo le ragioni della sfiducia e quanti invece si sono espressi contro – e le preannunciate dimissioni del presidente del consiglio comunale Nino Di Naso, esponente piddino tra i firmatari della sfiducia, e del capogruppo PD Salvatore Grillo, che invece si è espresso contro. Di Naso ha preannunciato l’intenzione di dimettersi. Grillo lo aveva già dichiarato giorni fa. “Voglio tutelare il mio partito da speculazioni varie, prima che inizi il “calcio mercato” o “mercato delle vacche”, trasformando gli ultimi mesi di sindacatura leonfortese in una becera “guerra tra bande”, che avrà come unico risultato quello di far degenerare lo stesso confronto – ha detto Grillo – a una sterile competizione, dove tutto ci sarà tranne che la “Politica vera”, che si pone come unico obiettivo il benessere della nostra comunità”.
Tra i sostenitori della sfiducia vi era il consigliere Cremona, che al termine ha parlato di “pagina triste della politica consiliare di Leonforte, non tanto per il risultato finale, ma per la circostanza che non si è voluto partecipare al dibattito”. Poi Cremona ha accusato i sostenitori del sindaco di aver fatto “interventi che generalmente vengono fatti duranti un congresso politico”. “La fase congressuale del PD di Leonforte qualcuno l’ha voluta iniziare ieri – ha aggiunto, prima di passare in rassegna le ragioni della mozione -. Mai ci siamo sottratti al dibattito politico ma credo che non è questo il luogo dove ciò deve avvenire”. Oltre al PD, la sfiducia era firmata anche due consiglieri di Progettare Futuro. “In una cosa il sindaco è stato bravo: mettere d’accordo consiglieri di destra, di sinistra, di maggioranza, di centro, appartenenti alle liste civiche, indipendenti, che mettono da parte le proprie divisioni ideologiche e politiche, compiendo l’estremo atto, la sfiducia!”, ha detto Pierfrancesco Vanadia, che però ha sottolineato di non aver “nulla da condividere con il PD a qualunque livello”. Le dimissioni del presidente del consiglio Di Naso, se confermate, porterebbero alla fissazione di un nuovo consiglio comunale, che si aprirebbe con le sue comunicazioni per poi giungere, eventualmente, all’elezione del nuovo presidente. Si tratterebbe del terzo della legislatura – dopo che lo steso Di Naso, si ricorda, era subentrato in corsa a Floriana Romano – circostanza a dir poco insolita nella storia di Leonforte. Sta di fatto che per il momento il presidente non ha voluto rilasciare dichiarazioni, affermando che parlerà solamente non appena saranno stabiliti i prossimi passi da compiere. Passi di carattere formale e burocratico, secondo quanto ha spiegato, ma c’è da credere che qualche passaggio, nei prossimi giorni, dovrà essere compiuto pure sul piano politico. La fine della legislatura e le elezioni di giugno, in fondo, non sono poi così vicine.