AGIRA. Fu un terribile incidente, una tragica fatalità. Non ci sono responsabili per la morte del piccolo Mario Terzo, il bambino di dieci anni morto il 26 marzo scorso mentre stava giocando a calcio a cinque nel campetto adiacente il liceo linguistico Martin Luther King. Il sostituto procuratore di Enna Francesco Lo Gerfo ha chiesto al Gip l’archiviazione dell’inchiesta a carico di ignoti che era stata aperta nel giorno della morte del piccolo, alla cui memoria il Comune ha poi intitolato quel campetto, nel cuore del centro storico della città di Agira. Il bimbo, figlio di una coppia di giovani agirini che vive nella zona del campetto, stava partecipando a una partitella con alcuni coetanei. E a un certo punto è uscito dal terreno di gioco per andare a recuperare il pallone, che si era infilato nella tromba delle scale esterne del liceo linguistico, ma è scivolato facendo un volo di alcuni metri all’interno della tromba delle scale. Ha battuto violentemente il capo, così quello che doveva essere un pomeriggio di spensieratezza, si è trasformato in tragedia. I soccorsi sono stati immediati, ma per il destino di Mario Terzo era già segnato.
La Procura di Enna aprì un procedimento a carico di ignoti per comprendere se vi fossero responsabilità legate alla morte del piccolo Mario. Vi era da comprendere, più nel dettaglio, se il drammatico incidente fosse stato del tutto accidentale o se, adottando degli accorgimenti o dei dispositivi di sicurezza, una situazione del genere non si sarebbe mai potuta verificare. Ma non vi sono dubbi. La morte di Mario, nella sua tragicità – un dramma che ha afflitto l’intera comunità agirina – non si sarebbe mai potuta prevedere, fu una tragedia assolutamente imponderabile. Per cui c’è la richiesta di archiviazione, che adesso dalla Procura passa all’ufficio del Gip. Come sempre accade in questi casi, va detto, anche se la richiesta fosse accolta, la Procura avrebbe comunque la possibilità di riaprire l’inchiesta in qualunque momento, qualora emergessero circostanze nuove.