Siamo a metà della campagna elettorale per le elezioni del Presidente della Regione Siciliana e per il rinnovo del Parlamento dell’Isola. Tra sondaggi, dichiarazioni, manifestazioni di partito, lo scenario si fa sempre più interessante.
Una delle liste più attenzionate, oltre a quella del Movimento 5 Stelle e di Forza Italia, è quella del Partito Democratico, le più titolate, secondo molte indiscrezioni a dividere i due seggi previsti per la nuova Assemblea Regionale Siciliana che passa da 90 a 70 Deputati.
Chiediamo l’opinione di Paolo Garofalo, esponente PD molto vicino al Segretario Regionale Fausto Raciti e al Presidente Nazionale del PD Matteo Orfini, già Sindaco di Enna ed autore di testi ed articoli sulla comunicazione politica. Il “Diario di Repubblica” associa uno dei lavori di Paolo Garofalo, a quelli dei guru della comunicazione politica come Habermas, Eco, Lippmann, Novelli, Mazzoleni, Sartori.

EnnaOra: A Paolo Garofalo chiediamo di commentare questa campagna elettorale cercando di essere quanto più distaccato dal proprio impegno personale.
Garofalo: Non sarà facile ma ci proverò. La “distanziazione”, come si dice in gergo, è un necessario quanto difficile esercizio per inquadrare lo scenario complessivo. Meglio dichiarare l’appartenenza rispetto a chi si dichiara neutro e disinteressato e impone in maniera subdola le proprie argomentazioni.
EnnaOra: Allora possiamo iniziare. In Sicilia pare che la battaglia presidenziale sia tra Musumeci e Cancelleri. Lo spareggio tra il terzo e il quarto posto sta tutto a sinistra, tra Micari e Fava? Scenario corretto?
Garofalo: È un’ipotesi che nasce da due considerazioni corrette: la prima è che il Movimento 5 Stelle, per quanto in sensibile fase di disinnamoramento da parte dei cittadini, mantiene ancora una posizionedi forza elettorale; la seconda è che il centro destra è sempre stato elettoralmente più forte del centrosinistra in Sicilia; questo spiega perché i sondaggi sono favorevoli a loro due.
EnnaOra: Quindi i sondaggi li consideri veritieri.
Garofalo: In teoria si. Però sono anche gli stessi sondaggi, gli stessi partiti, perfino lo stesso Musumeci e lo stesso Cancelleri di cinque anni fa che persero di brutto contro Crocetta e il centrosinistra. Si può obiettare che allora il centrodestra era diviso, ma oggi è cosi unito come vuole far sembrare?
EnnaOra: e a sinistra?
Garofalo: A sinistra la gioia nel farsi del male è una costante. Stavolta ci sta pensando Fava a disarticolare il voto del PD mentre Micari sta scottando la partenza in ritardo della campagna elettorale. Ma la campagna elettorale sta entrando ora nella fase più delicata; ogni giorno di campagna modifica, disarticola, aggrega, elettori ed opinioni. Che M5S e Musumeci siano in vantaggio è un dato oggettivo, tanto quanto il fatto che non è un dato finale, anzi.
EnnaOra: Onestamente, credi davvero che possa cambiare lo scenario ?
Garofalo: Micari è in rimonta, ed è naturale proprio perché era partito male, ma il suo nemico maggiore sta negli alleati. La dichiarazione di Leoluca Olrlando su Repubblica di qualche giorno fa mi pare più una giustificazione che un’analisi. Se non sono state fatte le liste promesse e si è dovuto ricorrere all’unione con le liste di Crocetta non è certo colpa del PD.
EnnaOra: Ma il PD Siciliano è davvero esente da colpe?
Garofalo: Per niente. Prima c’erano almeno due candidati annunciati poi, Faraone per primo molla, la candidatura e si orienta verso il cosiddetto Modello Palermo, imbarca Orlando che indica Micari e poi li molla fino a lasciarli senza sostegno per fare le liste. Infine il papocchio di non presentare lista a Siracusa e l’allucinante vicenda di Messina. Certo non sono stati d’aiuto a Micari.
EnnaOra: E Fava? L’articolo 1?
Garofalo: Fava avrà il suo risultato, utile soprattutto per Musumeci e Cancelleri, mentre articolo 1 credo debba cominciare a ripensare in grande piuttosto che faticare per arrivare ad un misero 5%. Ma su quest’ultimo argomento buona parte del lavoro lo devono fare gli organismi del PD, siciliano e nazionale.
EnnaOra: Il Centrodestra invece è compatto?
Garofalo: Cos’è una battuta? Ho dubbi che arriveranno alla fine della compagna elettorale senza qualche novità. Potrebbe arrivare a Natale e poi, come si dice: l’Epifania tutte le feste porta via.
EnnaOra: Andiamo nel nostro collegio? Chi vince e chi perde?
Garofalo: Storicamente il Centrosinistra in provincia di Enna ha sempre vinto sul Presidente e, tranne l’ultima volta, non è servito al risultato finale. Ognuno dei tre candidati alla vittoria ha una sua forza: Micari è sostenuto da una forte lista del PD, Musumeci è noto, Cancelleri non è conosciuto.
EnnaOra: Le liste? Chi eleggerà il deputato?
Garofalo: Sicuramente il PD che ha una lista forte e un partito organizzato, nonostante Carbone e soci abbiano fatto di tutto per smantellare il Partito in Prtovincia; credo che il M5S pianterà la sua bandiera anche se Forza Italia si è data da fare per apparire credibile.
EnnaOra: Forza Italia ha una lista che appare competitiva.
Garofalo: Forza Italia ha perso pezzi importanti come Edoardo Leanza, Ugo Grimaldi, ed altri uomini che hanno scritto la storia locale del partito del Cavaliere. Il Sindaco Glorioso, per quanto apprezzato in provincia, parte da un comune molto piccolo mentre la Palermo deve dividere il potenziale dell’Amministrazione di Enna con almeno altri tre candidati sostenuti da Sindaco, Assessori e consiglieri. Solo un crollo dei 5Stelle può favorire Forza Italia e, tra i due, Glorioso mi sembra più strutturato.
EnnaOra: Altre liste?
Garofalo: A parte le due di cui abbiamo parlato e il PD, le altre liste servono solo a favorire il raggiungimento del 5% siciliano. Chi si candida in quelle liste dimostra onestà verso il partito di appartenenza ma sa che non compete per il proprio seggio; o almeno spero che lo sappia, sennò ci resterà male.
EnnaOra: Ti ho lasciato il PD alla fine. Chi vince?
Garofalo: Intanto vince il PD. Poi mi auguro che vinca il buon senso e la serenità. È evidente che uno dei due candidati tra Lantieri e Alloro non sarà eletto. Non è un motivo per invelenire la campagna né per tentare di creare confusione. Le posizioni sono ben delineate: Da una parte il Deputato uscente sostenuto da alcuni militanti, dirigenti e amministratori del PD e da quelli che hanno impedito il Congresso; non è un caso che a sostenere Alloro sia arrivato Guerini, Carbone, Faraone, insomma quelli che hanno tenuto bloccato il Pd in tutti i comuni della provincia. Dall’altra parte, l’Assessore Regionale uscente Luisa Lantieri che chiude un percorso di governo siciliano insieme al PD, sostenuta da altri militanti e dirigenti di partito, amministratori, sindaci. Il fatto che a sostegno della Lantieri arrivano il Segretario Regionale Fausto Raciti e il Presidente Nazionale del PD Matteo Orfini, mi pare che risolva definitivamente il “disco rotto” che Lantieri non sia del PD.
Il Pd ennese deve scegliere: da una parte i cosiddetti renziani, da Guerini a Maurizio Dipietro passando per Faraone e Carbone; dall’altra la Lantieri, sostenuta da Orfini e Raciti, passando per l’Area Orlando con Crisafulli e Maria Greco, ma anche da esterni al PD come il Sindaco di Centuripe Elio Galvagno.
EnnaOra: Ma tra i due chi vincerà?
Garofalo: Ad una domanda di rito la risposta non può che essere altrettanto scontata: vincerà chi prende più voti tra la gente. Risposta corretta?
EnnaOra: Ovviamente si. Grazie. 
Garofalo: Grazie a te.