«La questione del blocco del piano periferie, emergente dallo snaturamento del provvedimento finale del decreto mille proroghe, è una vicenda dai contorni ambigui che rischia di danneggiare pesantemente la progettualità amministrativa nel nostro territorio. In particolare, apprendiamo da un comunicato del sindaco Di Pietro del venir meno di un finanziamento di 4,6 milioni euro che doveva essere utilizzato per la riqualificazione dell’importante quartiere, residenziale ed universitario, di Enna Bassa e che costituisce un gravissimo danno per la comunità ennese, scippata di ingenti risorse e privata della possibilità di lotta al degrado urbano e di sostegno all’economia. Di questa scelta vanno interrogati i rappresentanti locali delle forze di Governo, Lega Nord e Movimento 5 Stelle, responsabili del blocco dei finanziamenti ai progetti di riqualificazione delle periferie. In tal senso, pur apprezzandone la tempestività, consideriamo insufficienti le risposte dei parlamentari della nostra provincia. L’aver preso atto della sentenza numero 74/2018 della Corte Costituzionale non crea nessun automatismo rispetto alla gestione dei fondi e soprattutto non ci spiega perché i finanziamenti già approvati debbano essere messi in discussione, laddove si potrebbe banalmente aumentare le risorse, né perché, tra tutti quelli già approvati, proprio quello di Enna rischi di essere valutato inadeguato a svolgere davvero una funzione di rilancio per le periferie. Per questo non possiamo che prendere le distanze dalle posizioni dei partiti politici di maggioranza, Lega e M5S, e richiamare i rappresentanti istituzionali locali ad una difesa del territorio e delle proprie esigenze dentro le dovute sedi, chiarendo la posizione di tutte le singole forze politiche e dei loro rappresentanti sulla vicenda del finanziamento ennese ed impegnando tutto il territorio in una battaglia politica comune utile per il suo sviluppo e la sua crescita sociale ed economica. Riteniamo utile, inoltre, allegare per chiarezza il comunicato stampa dei senatori di Liberi e Uguali, i quali, pur avendo approvato il decreto milleproroghe, considerano uno snaturamento la scelta del governo di bloccare il piano periferie rispetto alle finalità proprie del provvedimento approvato e chiedono pertanto che la situazione venga chiarita se non ribaltata alla Camera: «Sul Piano periferie si è creata una situazione di totale caos che il governo ha l’obbligo di chiarire immediatamente. La finalità dell’emendamento approvato al Senato, per come era stato esposto, era quello di evitare il blocco delle risorse in conseguenza del pronunciamento della Corte costituzionale sull’illegittimità del mancato coinvolgimento delle Regioni e di recuperarle allocandole in un apposito fondo per i comuni. Se il governo intende invece utilizzare la norma per bloccare il Piano periferia deve dirlo apertamente e assumersene la piena responsabilità. Alla Camera, l’emendamento dovrà essere modificato e formulato con chiarezza, specificando che gli investimenti dei Comuni che possono partire non devono essere né bloccati né rinviati e confermando l’impegno nei confronti delle periferie del Paese».

A firma dei gruppi della provincia di Enna di

Liberi e Uguali

Articolo Uno – Movimento Democratico e Progressista

Sinistra Italiana