“Per la  sua  competenza professionale, per l’impegno sociale nel trasferire la notizia al lettore con alto senso di responsabilità e rispetto della verità dei fatti. Da  scrittore ha fatto scattare il campanello di allarme, denunciando come anche quella provincia (Enna) fosse incresciosamente infestata da fenomeni mafiosi”. Con queste motivazioni sarà conferito questa sera – a Piedimonte Etneo, nel Catanese, in piazza Chiesa Madre alle 20,30 – il Premio Cruyllas 2018 per la legalità a Josè Trovato, corrispondente del Giornale di Sicilia e direttore responsabile del portale web www.ennaora.it – www.siciliaoranetwork.com.
“Milanese di nascita, giornalista professionista e scrittore, laureato in Scienze  politiche all’Università di Palermo e corrispondente  da Enna del Giornale di Sicilia – si legge, in sintesi, nelle motivazioni – Josè Trovato è autore di parecchie  pubblicazioni riguardanti aspetti di carattere delittuoso e mafioso, una provincia che era considerata  “isola felice” per  i malaffari, ha subito pesanti intimidazioni e per tale motivazione la Prefettura gli ha assicurato un servizio di tutela e di vigilanza. Al momento ricopre la carica di segretario dell’Associazione della Stampa di Enna. Ha condotto iniziative giudiziarie che hanno  permesso di equiparare il lavoro del giornalista pubblicista a quello del giornalista professionista. Come scrittore ha pubblicato “La  mafia  in  provincia  di Enna – Una  Storia  negata”, “I misteri di Pasquasia” e la più recente opera “Mafia balorda”. Per  l’impegno antimafia ha vinto il premio Mario Francese e il premio  Rocco Chinnici”.
Dal canto suo, Josè Trovato si è detto “onorato di ottenere questo nuovo riconoscimento”. “E’ un premio stupendo, per cui ringrazio di cuore gli organizzatori – afferma il giornalista ennese – e vorrei idealmente dividerlo con chi mi ha sempre consentito di svolgere questo lavoro come mi piace, cioè accedendo alle fonti, scrivendo e raccontando sempre la verità. Vorrei idealmente dividerlo con poliziotti, carabinieri e finanzieri in prima linea, oltre che con i magistrati delle procure di Enna e Caltanissetta. In relazione alle mie battaglie per la libertà d’informazione e per il riconoscimento del segreto professionale a tutti i giornalisti, indipendentemente dall’elenco a cui sono iscritti, voglio ringraziare un uomo che è stato sempre al mio fianco, il mio avvocato e amico Salvatore Timpanaro, autentico studioso del diritto, promotore di una giurisprudenza innovativa della Corte d’appello di Caltanissetta. In questo modo è stato possibile far mettere nero su bianco anche nel nostro ordinamento principi inviolabili a tutela della stampa, ma dell’intero popolo italiano: il diritto di cronaca, lo abbiamo sempre ripetuto, è il presupposto essenziale per il diritto dei cittadini di essere informati”.