Si è aperta con uno slittamento – per valutare nuovi elementi prodotti dalle difese – dinanzi al gup Luisa Maria Bruno, l’udienza preliminare a carico dell’ex parlamentare ennese Vladimiro Crisafulli, per cui è stato chiesto il rinvio a giudizio nell’inchiesta, coordinata dai pm Giovanni Romano e Francesco Lo Gerfo, sui corsi di laurea in Medicina e Professioni sanitarie dell’Università romena Dunarea de Jos, aperti a Enna tramite un’“estensione didattica in aula remota”, con il supporto logistico della srl Fondo Proserpina. Crisafulli, da solo, è accusato di occupazione abusiva di edificio pubblico per l’utilizzo, poi interrotto con il sequestro della Guardia di Finanza, di un piano dell’ospedale Umberto I di Enna, dove si sarebbero dovuti svolgere i corsi in lingua romena. Assieme a lui, è stato chiesto il rinvio a  giudizio anche di Giuseppe Termine, ex direttore generale dell’Asp di Enna, per cui la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio, in concorso con Crisafulli, con l’accusa di abuso d’ufficio, per avere secondo l’accusa beneficiato (Crisafulli) e commesso (Termine) un abuso, l’assegnazione dei locali del nosocomio alla Proserpina. La richiesta di rinvio a giudizio è del 12 gennaio, vistata dal procuratore Massimo Palmeri. Gli indagati hanno sempre respinto ogni accusa.
Definitivamente archiviate, infine, le posizioni dell’ex manager dell’Asp e dell’attuale direttore sanitario, Giovanna Fidelio e Emanuele Cassarà, inizialmente iscritti sul registro degli indagati al pari degli altri.