Josè Trovato

BARRAFRANCA. “Desideriamo lanciare un appello a chiunque sia in possesso di informazioni sull’omicidio, perché si faccia avanti e dica ciò che sa alle forze dell’ordine. Rompete il muro di silenzio e di omertà”. La signora Giovanna Siciliano, vedova dell’avvocato Antonio Giuseppe Bonanno, barbaramente ucciso a colpi di pistola due anni fa, interviene pubblicamente per accendere nuovamente i riflettori dei media sul delitto. Al momento dell’agguato mortale la signora si trovava assieme al marito. Il gravissimo episodio è avvenuto in campagna, davanti alla villa della sua famiglia, in territorio di Pietraperzia. L’appello è arrivato ieri, giorno del secondo anniversario della scomparsa, risalente al 30 settembre 2016. L’agguato era avvenuto all’incirca quarantotto ore prima. Erano le 22 di mercoledì 28 settembre. Un’auto si è avvicinata nel buio e l’assassino ha sparato tre volte con una pistola, colpendo la vittima vigliaccamente alle spalle. L’avvocato Bonanno, che era sceso per aprire il cancello, non ha avuto scampo. Poi l’auto degli assassini, una Punto rubata, è ripartita. La signora Giovanna immediatamente è scesa a soccorrere il marito e chiedere aiuto. “Abbiamo la massima fiducia nell’operato della magistratura, ma siamo preoccupati dal silenzio che sembra sceso attorno alla vicenda – prosegue la signora Bonanno – per questo vogliamo ribadire il nostro appello affinché si giunga alla verità”.
La storia dell’avvocato Bonanno in un libro.
La storia dell’avvocato Bonanno, intanto, è stata inserita in un libro, di prossima pubblicazione, sui casi di 50 avvocati uccisi da Cosa Nostra, Camorra e ‘Ndrangheta dal 1948 al 2018. A occuparsi del suo caso, in una raccolta di storie a più firme realizzata nell’ambito del progetto nazionale denominato “Cultura e Spettacolo”, è stato l’avvocato Nadia Turella del foro di Roma. “Mi sono emozionata soprattutto quando ho potuto parlare telefonicamente con la signora Giovanna – afferma l’avvocato Turella -. Ho conosciuto delle bravissime persone e mi dispiace che nel suo paese il collega non venga ricordato. Mi dispiace che non venga realizzato un evento che lo ricordi o che ricordi la sua morte. Lui non ha più la voce per parlare ma noi possiamo fare molto. Scrivere una biografia o un articolo, o realizzare qualcosa che porti per sempre il suo nome nel suo paese”.
Le indagini.
L’investigazione sull’omicidio sono poliziotti e carabinieri, diretti dalla Dda di Caltanissetta. E un anno fa la magistratura ha disposto un incidente probatorio per analizzare l’auto dei killer, rinvenuta in campagna e parzialmente data alle fiamme dagli assassini, ma rimasta quasi intatta. L’accertamento mirava a valutare se nelle parti meccaniche vi fossero tracce biologiche, perché gli inquirenti sospettano che, dopo averla rubata, i delinquenti siano stati costretti a riparare un guasto, o comunque sostituire delle parti meccaniche. Accertamenti sul cui esito, attualmente, il riserbo è totale. Non è chiaro se ci siano o meno indagati. L’avvocato Bonanno si occupava prevalentemente di giustizia civile. Professionista conosciuto e stimato per competenza, conoscenza del diritto e per il coraggio di intraprendere battaglie legali contro istituti di credito, assicurazioni e colossi economici, a tutela dei diritti della povera gente. Non ha mai difeso imputati di processi per associazione mafiosa.
Il ricordo di due anni fa: il giorno dei funerali.
Nel giorno del funerale il parroco Giacomo Zangara citò le parole del cardinale Carlo Maria Martini – “vergogna e dannazione eterna per coloro che uccidono” – definendo l’assassinio “un’azione cattiva, un’azione violenta, un’azione codarda”. In quell’occasione, sul pulpito, salirono pure i due figli dell’avvocato, Ignazio e Alessandra, per leggere, trattenendo le lacrime con fatica, un messaggio al loro congiunto. “Ciao papà, eri un uomo forte coraggioso, un avvocato brillante, non preoccuparti, mi prenderò cura io della mamma e della nostra famiglia”, ha detto il figlio. “Diventerò un avvocato, lo farò per te – ha fatto eco la figlia -. Sono fiera di aver avuto un papà come te, una persona da amare e da rispettare. Sono sicura che mi stai guardando da lassù e stai pensando che ho un cuore d’oro, come dicevi sempre, ogni volta che esternavo le mie emozioni. Sono rimasta in piedi e sarò una guerriera, lo farò per te”. Parole che tratteggiarono la figura di un padre amorevole, un uomo dedito al lavoro e alla famiglia, come tutti, del resto, descrivono l’avvocato Bonanno; compresi gli investigatori, che lavorano per cercare di dare un volto agli assassini. Delle piste battute dagli investigatori si sa solo che il ventaglio permane apertissimo, anche se la più plausibile appare la vendetta per l’attività legale del professionista.