La segreteria regionale di Assostampa Sicilia e la segretaria provinciale di Enna hanno conferito mandato all’avvocato Salvatore Greco affinché siano attivate tutte le necessarie procedure nei confronti del Comune di Enna, a seguito della pubblicazione sul sito istituzionale di un “avviso di indagine di mercato per manifestazione di interesse finalizzata al servizio di addetto stampa per comunicazione integrata e coordinata per la Stagione Teatrale 2018/2019 presso il Teatro Garibaldi”. Il bando, che mira ad affidare, tra i vari compiti, la redazione di comunicati stampa e l’organizzazione di incontri con la stampa, è infatti aperto ai legali rappresentanti di società, ditte o “operatori”, ma non prevede tra i requisiti neppure la presenza, all’interno di tali società, di figure iscritte all’Ordine dei Giornalisti.

Il sindacato non può che stigmatizzare sia la forma che la sostanza di tale atto, poiché le modalità di affidamento dell’incarico e i contenuti dell’avviso disattendono il dettato della legge 150/2000 sugli uffici stampa della pubblica amministrazione. 

“Al Comune di Enna ricordiamo che i giornalisti non sono fornitori di servizi come una qualunque impresa, e che non esiste, per un professionista, l’obbligo di iscriversi a una società per esercitare la propria professione – affermano i segretari regionale e provinciale, Roberto Ginex e Josè Trovato -. Ci troviamo di fronte all’ennesimo provvedimento di un ente pubblico che mostra approssimazione nella gestione degli Uffici stampa. I giornalisti sono professionisti che con la loro attività lavorativa garantiscono la corretta e tempestiva informazione; e non possono essere liquidati con la generica, quanto offensiva, definizione di “operatori”, in spregio a ogni dignità professionale, nonché ai più elementari principi stabiliti dalla legge 150”.

Il sindacato chiede all’amministrazione di Enna di ricorrere immediatamente alla formula, prevista dal presente avviso, per cui “il Comune si riserva di interrompere o sospendere il procedimento avviato per sopraggiunte ragioni senza che i soggetti possano vantare alcuna pretesa”; revocandolo in autotutela.

“E’ intollerabile che si ricorra allo strumento dell’avviso pubblico per affidare un incarico di addetto stampa – proseguono i segretari –. Ricordiamo che l’attività giornalistica va retribuita con compensi dignitosi: riteniamo assurdo chiedere, senza alcun criterio né alcun parametro, a legali rappresentanti di “ditte” al cui interno lavorano degli “operatori”, di presentare un’offerta “vantaggiosa”. Il compenso deve rispettare canoni ben precisi e deve essere palese e non affidato al buon cuore di chi spera di avere una occupazione, anche se a tempo. Ci eravamo illusi che questa amministrazione, la quale aveva mostrato sensibilità in passato nominando un portavoce del sindaco ai sensi della legge 150/2000, avesse deciso di imboccare un percorso virtuoso, ma siamo costretti a riscontrare con amarezza che così non è. Purtroppo nessuno ha sentito il bisogno di chiedere anche un semplice parere telefonico al sindacato, prima di pubblicare un avviso del genere”.