Sono tredici i fermi effettuati all’alba di oggi dagli agenti della squadra mobile di Enna a carico di un gruppo di catanesi e di romeni residenti nel Catanese. A vario titolo alcuni di essi sono ritenuti coinvolti in una raffica di furti commessi in giro per la Sicilia, la maggior parte dei quali in territorio ennese. A illustrare i particolari dell’operazione Draci, al Palazzo di Giustizia di Enna, c’erano stamattina il procuratore Massimo Palmeri, i sostituti Giovanni Romano, Domenico Cattano ed Orazio Longo, il vicequestore vicario Riccardo Caccianini e il vicequestore Gabriele Presti, che ha condotto le indagini.
Il provvedimento di fermo di indiziato di delitto è stato emesso dalla Procura di Enna, come detto, nei confronti di tredici persone, tutte residenti a Ramacca, Catania o Paternò. Sono Madalin Ionut Finaru, romeno di 24 anni; Fabrizio Marino, 27 anni; Alfio Di Stefano, 35 anni; Georgian Dan, romeno di 31 anni; Giuseppe Balsamo di 30 anni; Giuseppe Calogero Chinnici, 32 anni; Loris Salvatore Di Benedetto, 20 anni; Angelo Samuele Compagnino, 23 anni; Dumitru Ilie, romeno di 33 anni; Giovanni Curello, 21 anni; Mihaita Sandu, romeno di 34 anni; Andrea Carmelo Cono Schepis, 45 anni; e Antony Schepis, 20 anni.
L’ipotesi di associazione a delinquere semplice finalizzata ai furti aggravati e alle ricettazioni è contestata, a vario titolo, a Finaru, Marino, Dan e i due Schepis. Per l’accusa, Finaru e Marino sono ritenuti i capi, coloro che avrebbero costituito, organizzato e diretto l’organizzazione, che avrebbe avuto base operativa a Ramacca e operato nel territorio delle province di Enna, Catania e Caltanissetta, organizzando furti di mezzi agricoli, escavatori, autoveicoli e attrezzature varie per l’attività agricola e l’attività finalizzata alla successiva vendita degli stessi e ripartizione degli utili. Dan avrebbe garantito la propria presenza nei luoghi dei furti, impossessandosi, quale esecutore materiale, dei mezzi agricoli, degli autoveicoli e degli altri beni oggetto di furto e fornendo supporto logistico in qualità di “palo”, al fine di impedire l’eventuale intervento delle forze dell’ordine. I due Schepis avrebbero vigilato nei luoghi in cui erano custoditi gli automezzi agricoli, gli escavatori, gli autoveicoli e le attrezzature per l’attività agricola provento di furto, avvertendo Finaru dell’eventuale presenza di forze dell’ordine e procacciando eventuali clienti interessati all’acquisto dei mezzi rubati.
Vi sono poi singole, numerose, ipotesi di furto, contestate anch’esse a vario titolo alle persone fermate, sempre di mezzi agricoli, escavatori e altri mezzi ad Enna, Assoro, Paternò, Piazza Armerina, Adrano, Riesi, Villarosa, Castel di Iudica, Ramacca, Caltagirone, Catenanuova e Mazzarino. L’operazione “Draci”, dal romeno “Diavoli” – espressione che avrebbero utilizzato, parlando tra loro, i romeni per informarsi, definendoli così, della presenza eventuale di poliziotti o carabinieri – è stata compiuta dagli agenti della Squadra Mobile di Enna e del Commissariato di Piazza Armerina, dalla Squadra Mobile di Catania, nonché dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e dai Commissariati di Leonforte e Nicosia; da altre articolazioni della Questura di Enna e del Comando della Compagnia dei Carabinieri di Palagonia,in particolare della Stazione di Ramacca.
Secondo gli inquirenti, i furti avrebbero provocato danni per diverse decine di migliaia di euro agli imprenditori. Le attività investigative sono state condotte in collaborazione con la squadra di Pg del Commissariato di Piazza Armerina, corroborate da attività tecniche di intercettazioni ambientali e telefoniche, dalla rilevazione dei dati gps dei veicoli utilizzati dai componenti del gruppo, dall’analisi dei tabulati di traffico telefonico delle utenze in uso agli stessi, dalla visione dei circuiti di videosorveglianza delle aziende agricole e della attività commerciali derubate o di altri sistemi pubblici, dall’analisi dei profili di Facebook, dall’acquisizione delle denunce delle vittime e da altre escussioni di persone informate sui fatti e da numerosissimi servizi sul territorio. Le indagini sono, inoltre, consistite in mirati sopralluoghi, svolti soprattutto nei vari nascondigli che sarebbero stati utilizzati dal gruppo per occultare la refurtiva, nonché nel recupero di parte dei numerosi mezzi da lavoro rubati – principalmente trattori -, tutti di note marche e del valore anche di decine di migliaia di euro ciascuno.
Fra i colpi messi a segno figurano anche dei furti ai danni di un’azienda sottoposta a sequestro patrimoniale – preventivo – per il coinvolgimento dell’azienda stessa o dei titolari in reati di criminalità organizzata in provincia di Enna.
Gli indagati sottoposti a fermo sono stati associati a varie Case Circondariali dell’Isola. Grazie all’azione degli investigatori è stata anche recuperata buona parte della refurtiva.

Madalin Ionut Finaru


Fabrizio Marino


Georgian Dan


Antony Schepis


Andrea Carmelo Cono Schepis


Mihaita Sandu


Dumitru Ilie


Alfio Di Stefano


Loris Salvatore Di Benedetto


Giovanni Curello


Angelo Samuele Compagnino


Giuseppe Calogero Chinnici


 

Giuseppe Balsamo