Organizzata dall’assessore ai servizi sociali e culturali Francesca Castellana, sabato 24 novembre appena trascorso, nell’aula consiliare del Comune di Nissoria, si è celebrata la giornata internazione per l’eliminazione della violenza sulle donne avente come tema “D’amore si vive non si muore”.
Nel suo saluto il sindaco Armando Glorioso ha ricordato che c’è ancora molta strada da percorrere per eliminare il grave squilibrio sociale tra le donne e gli uomini. In veste di moderatore ha introdotto i lavori Rosario Patti, presidente del Consiglio Comunale, che ha invitato ad essere uniti per contrastare la violenza sulle donne.
Nella sua relazione, la sociologa ed esperta in progettazione e politiche sociali Angela Di Fazio ha parlato di violenza di genere e di violenza domestica. Il femminicidio è la punta dell’iceberg.
La non violenza e l’educazione s’insegnano per prevenire la violenza. Bisogna avere fiducia nell’educabilità umana che inizia da bambini. Per combattere la violenza di genere occorrono un lessico comune, una metodologia condivisa, una prospettiva collettiva di contrasto. Necessita una comunità educante capace di incidere nel contesto sociale in cui si opera per educare i soggetti più fragili ad autodeterminarsi.
Per Maria Concetta Glorioso, imprenditrice e donna impegnata nel sociale, bisogna credere in questi incontri perché parlandone si ottengono dei risultati. La prevenzione è necessaria per ridurre il femminicidio. La carta per i diritti della bambina è stata elaborata dalla Fidapa per apprendere la cultura di genere ed evitare i pregiudizi e le discriminazioni verso le bambine. Il codice rosa, che prevede un’equipe che prende in carica le denunce di violenze sulle donne, è stato adottato soltanto da 4 ospedali. Il primo modo per difendere le donne è il linguaggio: parlare al femminile e non solo al maschile nelle professioni.
Mary Jo Scardullo, docente di inglese, ha espresso la sua rabbia contro le donne e gli uomini che assumono un ruolo dominante che influisce negativamente sulla formazione dei propri figli maschi educati a comandare sulle donne Bisogna educare, invece, alla cultura del rispetto per superare lo stereotipo della donna come essere inferiore..
Alessia Vicario, laureanda in art designer, conosciuta per aver realizzato il manifesto “Vietato morire per amore” per ricordare il femminicidio di Vanessa Scialfa di Enna, ha parlato di gabbie mentali verso le donne cui è vietato esprimere le proprie emozioni.
Maria Antonietta Buttafuoco, sociologa che si occupa dell’azienda di famiglia, ha parlato dell’amore come un sentimento forte ma anche debole che rende indifesi. La donna va ascoltata, rispettata ed amata, perché è una forza della natura capace d’adattarsi ai cambiamenti, di sopportare i dolori. Alla donna va riconosciuta il giusto ruolo nella società e più di quote rosa si dovrebbe parlare di quote competenza. Questa apertura verso le donne in Sicilia è stata iniziata dal nonno on. Nino Buttafuoco, che volle la docente Pina Mantia come vice sindaco del Comune di Nissoria. Sono intervenute la docente Maria Ritta Terranova e l’impiegata Angela Riverà.

Giuseppe Sammartino