“Non può “venire meno politicamente il rapporto di fiducia necessario e indispensabile per il perseguimento degli indirizzi e degli obiettivi programmatici” di un’amministrazione a soli quattro mesi dalla nomina ed in assenza di gravi mancanze relative all’attività amministrativa o alla sfera morale e personale del titolare dell’incarico”. Così Angelo Calì, l’assessore revocato dal sindaco di Leonforte Carmelo Barbera, interviene con una lettera ai “carissimi concittadini”, per chiarire alcuni aspetti della vicenda. “Tra chi scrive e il Sindaco non c’è mai stato un rapporto di fiducia di tipo “politico”, in quanto la mia designazione e la successiva nomina non sono scaturite da individuazioni di partiti e/o gruppi politici locali, ma fu lo stesso sindaco a chiedermi, dopo 16 anni di assenza dalla vita politica locale, di candidarmi ad assessore come tecnico – scrive Calì -. Da questo deriva la mia odierna convinzione di essere stato utilizzato al solo fine di espugnare la casa comunale, salvo poi farmi fuori per amministrare in totale autonomia senza dover rendere conto a chi, come me, era libero da appartenenze e si prefiggeva di amministrare tenendo esclusivamente conto dell’interesse pubblico e della nostra città”.
Poi Calì sostiene di aver pagato frizioni dovute alle sue richieste di “correggere alcuni atti” che “anche il Segretario comunale ha ritenuto illegittimi”, e alle sue “ripetute sollecitazioni ad attuare il programma elettorale con proposte fattive”. In merito Calì cita la regolarizzazione “della gestione del servizio di igiene urbana, evitando il ripetersi degli affidamenti del servizio a mezzo di ulteriori ordinanze”. Poi Calì annuncia che porterà a conoscenza di tutti “fatti, date e soprattutto documenti” per dimostrare la linearità del proprio operato.
“La mia convinzione – aggiunge – è che si sia voluta eliminare ogni qualsiasi forma di interferenza in Giunta, in quanto, con l’esperienza maturata, non avrei permesso l’approvazione di atti contrari al programma e agli interessi collettivi, con la pretesa di operare secondo principi di trasparenza e legalità”. Infine i ringraziamenti a quanti gli hanno ribadito la stima nei social, con messaggi, telefonate e di presenza; il “rammarico per non aver potuto mantenere fede agli impegni presi, per Leonforte con i leonfortesi, durante la campagna elettorale, quando sono salito sul palco per chiedervi la fiducia che avete riposto sulla mia persona e che ancora oggi mi riconoscete con i tantissimi attestati ricevuti”; e una richiesta di scuse a “quanti hanno riposto fiducia sulla mia persona, purtroppo attribuendone altrettanta a chi, alla luce degli ultimi avvenimenti, non l’ha meritata”.
Calì infine si dice pronto a un confronto pubblico con il sindaco.