di Josè Trovato

Leonforte. Si è chiusa con quattro arresti, due in carcere e due ai domiciliari, l’operazione bis denominata “Anno del Gallo”, che chiude una brillante indagine antidroga condotta dagli agenti del Commissariato di Leonforte e della Squadra Mobile di Enna, diretti dal vicequestore Gabriele Presti e dal commissario capo Alessio Puglisi. Carcere per Francesco Balsamo, catanese di 48 anni, e Enrico Pizzuto, leonfortese di 43. Arresti domiciliari per Corrado Conti di 30anni e per Giuseppe Bannò di 28, ambedue leonfortesi. L’inchiesta è coordinata dalla Dda di Caltanissetta  Tutti gli arrestati sono accusati di spaccio di cocaina e marijuana, mentre i leonfortesi anche di associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti.
Per tutti, come detto, l’accusa è spaccio, per avere, secondo l’accusa, “acquistato, ricevuto, detenuto e ceduto” coca e erba nel corso dell’anno 2016. L’associazione, per i tre leonfortesi, è ipotizzata in relazione allo stesso periodo.
L’indagine, nello specifico, è stata condotta dagli uomini della sezione antidroga e contrasto al crimine diffuso della Squadra Mobile e della squadra di polizia giudiziaria del Commissariato di Leonforte. Nel corso delle investigazioni sarebbe emersa l’esistenza di una ramificata ed attiva rete di persone dedite al traffico e allo spaccio di stupefacenti. Parte tutto da una precedente inchiesta, denominata “L’anno del Drago”, ma poi sono emersi fatti e situazioni nuove. Pizzuto, nella fattispecie, avrebbe gestito e organizzato tutto, avvalendosi della collaborazione di presunti spacciatori locali. Si sarebbe approvvigionato di marijuana e cocaina da alcuni fornitori catanesi e avrebbe curato la successiva distribuzione nel mercato locale.
Per confermare i propri sospetti, gli inquirenti hanno effettuato intercettazioni telefoniche e ambientali, realizzato appostamenti e pedinamenti. Pizzuto, secondo gli investigatori, comprava la doga e curava la distribuzione, collaborando con Bannò e Conti. Gli ultimi si sarebbero occupati del confezionamento e dello spaccio. Il catanese Balsamo sarebbe stato il fornitore.
La polizia sostiene di aver cristallizzato e documentato la complessa e articolata attività criminosa, anche documentando diverse cessioni di stupefacente ai tossicodipendenti, alcuni dei quali noti come consumatori abituali di droghe.
Per questo il Gip alcuni mesi fa aveva accolto in parte le richieste del Pm. E lo scorso aprile gli indagati erano stati sottoposti a misure cautelari di minore entità. Poi però il pm Roberto Condorelli, il magistrato che ha coordinato l’inchiesta, ha presentato ricorso, chiedendo il riconoscimento dell’associazione a delinquere, esclusa dal gip. Ricorso che è stato accolto dal Riesame. Poi i difensori degli indagati hanno fatto ricorso in Cassazione, ricorso che ha momentaneamente sospeso le decisioni del Tribunale di Libertà. Ora però la Cassazione si è pronunciata, in riferimento alla fase cautelare, e per questo la polizia ha dato esecuzione all’ordinanza del Riesame. Così si è giunti agli arresti, effettuati oggi, in carcere e ai domiciliari.



Video Operazione L’Anno del Gallo-catture Riesame