“Facendo seguito alle pregresse comunicazioni, si fa presente che il personale consortile prosegue lo stato di agitazione, in considerazione della immutata preoccupante situazione lavorativa in cui versa”. Inizia così la lettera dei dipendenti del Consorzio di bonifica 6 di Enna, indirizzata a varie istituzioni, tra cui il presidente della Regione, il presidente dell’Ars, il direttore generale del consorzio di bonifica Sicilia Orientale, il commissario straordinario, all’assessore regionale all’Agricoltura, al dirigente generale e al dirigente del servizio 4 della Regione e alle deputate regionali Luisa Lantieri e Elena Pagana, oltre che al Prefetto.
“Le motivazioni dell’azione di protesta pacifica sono da addebitare sempre al profondo e grave disagio che i dipendenti vivono, già da troppo tempo, per lo stato di incertezza lavorativa che determina in ciascuno una profonda preoccupazione per il proprio futuro lavorativo e, soprattutto, sono ormai esasperati dalla persistente mancata corresponsione degli emolumenti mensili”.
“L’Amministrazione consortile ha mostrato delle aperture verso questo profondo disagio dei dipendenti, ponendo in essere delle azioni amministrative e politiche volte ad ottenere dei risultati finalizzati al pagamento degli stipendi (i dipendenti vantano oltre 4 mensilità arretrate in quanto l’ultimo stipendio percepito risale a Luglio 2018)”.
“Proprio a causa del profondo e grave disagio che stanno vivendo già da diverso tempo, i dipendenti a decorrere da martedì 4 dicembre 2018 sono disposti a mettere in atto ogni e qualsiasi attività di protesta pacifica per il recupero delle proprie spettanze e alla tutela dei propri diritti”.
“Pertanto, in considerazione di quanto dettagliatamente sopra evidenziato, si lancia un accorato appello agli organi in indirizzo affinché ciascuno, per quanto di propria competenza, ponga in essere ogni possibile azione ed iniziativa al fine di risolvere questa grave situazione del Consorzio di Enna e dei suoi dipendenti”.
 
Sul tema è intervenuto il Presidente del consiglio comunale di Nissoria Rosario Patti, che segue sin dall’inizio l’evolversi della vicenda: “Speriamo che questa vicenda volga presto al termine, il lavoro è un diritto sacro ed inviolabile dei cittadini e queste continue peripezie aumentano il senso di frustrazione ed incertezza della società – afferma Patti -. Siamo al fianco dei lavoratori e,  di concerto ad essi, implementeremo tutte le azioni necessarie ad assicurare questa operazione dignitá”.