di Josè Trovato

La polizia stradale di Caltanissetta ha intercettato i quattro presunti autori di un furto in un’abitazione di Enna bassa avvenuto ieri pomeriggio, dei giovani di nazionalità rumena accusati di essersi appropriati di telefonini, denaro in contanti e preziosi dopo aver fatto irruzione in un appartamento. I quattro, fermati in territorio nisseno, sono stati denunciati a piede libero, perché non colti in flagrante ma solo successivamente al furto. L’arresto così non è scattato, su decisione della magistratura requirente.
Un arresto, è bene ricordarlo, in Italia può scattare solo per due ragioni: in flagranza di reato, quando, in estrema sintesi, una persona viene presa, come si diceva un tempo, “con le mani nel sacco”, cioè subito dopo aver commesso un reato; ovvero su ordinanza di custodia cautelare, ipotesi, quest’ultima, che può scattare solo se c’è stata un’indagine, la richiesta di una Procura accolta da un gip, il quale ravvisa la sussistenza di un pericolo di fuga, di reiterazione del reato o di inquinamento delle prove. Vi è poi una terza ipotesi che è il fermo di indiziato di delitto, che però viene disposta direttamente dal magistrato requirente e scatta solo se vi è un pericolo reale e imminente da scongiurare.
Ma l’episodio di ieri sera, avvenuto nel pieno di una psicosi che dilaga da tempo i città – per via dei 17 furti che hanno visto gruppi di malviventi colpire in pieno giorno appartamenti al piano terra, primo e secondo piano di edifici del complesso Enna 2 e delle aree limitrofe della zona bassa del capoluogo, ivi compresa quella delle piscine – ha immediatamente creato un tam tam sui social network, con notizie frammentarie e anche varie immagini.
Alla fine la notizia che circolava, che i quattro fossero stati arrestati, si è rivelata infondata, data la decisione della magistratura requirente nissena – di non disporre l’arresto – ma è comunque notizia. L’immediata reazione degli inquirenti agli episodi avvenuti nel capoluogo nei giorni scorsi ha portato a individuare delle persone. Ci lavorano da giorni, polizia e carabinieri, per giungere a scoprire i responsabili dei furti. È presto per dire se si sia giunti a un epilogo, ma l’intervento degli uomini in divisa conferma quanto forte sia la presenza dello Stato nel territorio ennese, che non a caso è storicamente, da sempre, in vetta alle classifiche ministeriali tra quelli più sicuri d’Italia. Tutto sarebbe partito da una segnalazione ai carabinieri della centrale operativa di Enna, che immediatamente hanno diramato le ricerche. Un’auto era stata vista fuggire da due cittadini di Enna bassa, che hanno avvertito l’Arma.
Sul caso nelle prossime ore si attendono delle comunicazioni ufficiali da parte delle forze dell’ordine. Sta di fatto che per il momento le notizie, non ufficiali ma verificate, sono queste. Ci sono delle denunce e non ci sarebbero elementi per poter ritenere i quattro responsabili anche di altri furti, oltre a quello di cui sono accusati, anche se c’è da credere che l’indagine sia solo agli inizi.