di Josè Trovato

Il Gup Luisa Maria Bruno ha assolto con formula piena, per non aver commesso il fatto, la ginecologa Valeria Mazzola, imputata con rito abbreviato in uno stralcio del processo per la morte di Saverio, figlio di una coppia di Mazzarino, il cui cuoricino cessò di battere un mese e mezzo dopo la nascita, avvenuta all’Umberto I di Enna, il 23 aprile 2016. Il decesso avvenne al presidio ospedaliero Gaspare Rodolico del Policlinico Vittorio Emanuele di Catania, dove i medici avevano svolto un estremo tentativo di salvargli la vita, con un trattamento di ipotermia cerebrale. La famiglia del piccolo, che si è costituita parte civile, è assistita dall’avvocato Aldo Giuseppe Bonadonna.
La dottoressa Mazzola, che non si è mai occupata personalmente del caso di Saverio, nel momento in cui il piccolo veniva al mondo stava compiendo un altro parto in sala operatoria, definito dalla stessa Procura “difficoltoso”. A quel punto la dottoressa Mazzola avrebbe ordinato a tutti di non muoversi se non si fosse prima completato il parto in corso. La ginecologa leonfortese si è sempre professata innocente, difendendo e rivendicando la correttezza del proprio operato, ricordando la gravità dell’intervento che stava compiendo, sia perché era in corso il parto di una persona in sovrappeso che per la sofferenza fetale, elementi che sono stati riconosciuti anche da una commissione d’inchiesta della Regione. La difesa aveva prodottto, sui fatti, anche delle relazioni dei propri consulenti, i dottori Cataldo Raffino e Francesco Di Stefano. Il pm Giovanni Romano, nonostante ciò, aveva chiesto al gup la condanna dell’imputata a 3 anni e 6 mesi, ma il giudice come detto l’ha prosciolta
Va ricordato che la dottoressa Mazzola, professionista stimata e conosciuta soprattutto per la sua grande umanità nei confronti delle pazienti, si trovava per la prima volta in un’aula di tribunale, lei che in 35 anni di carriera non aveva mai avuto alcun tipo di problema con la giustizia né alcun inconveniente professionale. Il suo difensore, il penalista leonfortese Ones Benintende, che negli anni ha seguito numerosi procedimenti legati a ipotesi di reato di colpa medica, ha commentato così: “La difesa si ritiene ampiamente soddisfatta del risultato, che ha fatto chiarezza sulla totale mancanza di responsabilità della dottoressa Mazzola rispetto ai fatti, non essendosi la stessa mai occupata del caso del piccolo Saverio”.
Per la morte del neonato la Procura di Enna ha ottenuto il rinvio a giudizio di altri due medici accusati di omicidio colposo. E quel processo riprenderà il 20 febbraio; poi, dopo un fitto calendario di udienze, dovrebbe concludersi con la discussione già fissata per il 27 marzo.
Sulla sentenza, il legale della famiglia del piccolo Saverio non ha rilasciato commenti. “Ci riserviamo di pronunciarsi non appena avremo letto le motivazioni – afferma l’avvocato Bonadonna – ma bisogna ricordare che le condotte specifiche contestate ai singoli imputati sono differenti tra loro”.