Salvatore Martinez, Presidente del Rinnovamento nello Spirito e della Fondazione Vaticana “Centro internazionale Famiglia di Nazareth”, è in missione negli Stati Uniti d’America, per partecipare alla 67a edizione del National Prayer Breakfast (NPB), che si svolgerà giovedì 7 febbraio, come da tradizione, a Washington presso il Washington Hilton International Ballroom. Dal 2002 Martinez coordina la delegazione italiana che prende parte alla “Colazione di Preghiera” organizzata da una speciale Commissione composta da Senatori e Congressisti degli USA. Il NPB, infatti, rappresenta il più grande network interreligioso di leader che riconoscono in Gesù, a prescindere dalla professione di una fede o dall’appartenenza a una religione, un “modello” di leadership che ponga al centro i valori universali del Vangelo e dunque l’uomo, la sua dignità integrale, gli ideali di pace, fraternità e solidarietà tra le Nazioni. Come negli anni passati, all’incontro sarà presente anche Donald Trump, Presidente degli Stati Uniti d’America.
Assieme a lui, i principali rappresentanti dell’Esecutivo e del potere giudiziario e legislativo americano, oltre ad esponenti della comunità diplomatica internazionale. Previste delegazioni da 155 Paesi del Mondo, che si ritroveranno per confrontarsi su temi di attualità mondiale, perfezionando collaborazioni internazionali su progetti di solidarietà, di sviluppo integrale e di promozione umana. ««All’indomani della storica visita di Papa Francesco ad Abu Dhabi – ha dichiarato il presidente Martinez – si riafferma il bisogno di una “diplomazia dell’amicizia” per il nostro mondo globalizzato. Una nuova “cultura del dialogo” fondata sui valori alti del Vangelo come scuola di vero umanesimo sociale; una “esperienza” che si ripete, puntualmente, a Washington, da quasi 70 anni e che ha generato nel tempo sinergie e opportunità impensabili per le diplomazie governative. Crescono ormai ovunque sfiducia nelle istituzioni, crisi delle rappresentanze, intolleranza religiosa, mancanza di visione politica nei leaders. Troppe persone nel mondo, le nuove generazioni in special modo, vedono sempre più precluso il loro futuro di libertà e di pace. Non giova a nessuno alimentare sacche di indigenza e d’indifferenza; ecco perché incontri come quelli di Washington possono regalare importanti inversioni di rotta. L’annuale appuntamento del National Prayer Breakfast, fuori da schemi autoreferenziali e nazionalistici, alimenta questa opportunità in modo assai concreto e originale, per una nuova e più generosa costruzione di un mondo riconciliato».