Recentemente, presso i locali della sede provinciale della Confartigianato Imprese Enna, l’Ecomuseo “La Terra delle Dee” ha tenuto un incontro per la presentazione del proprio Comitato tecnico scientifico e del progetto ”A ‘nchiacata”.
Un progetto, come dichiara il Presidente dell’Ecomuseo, l’Ingegnere Giuseppe Messina, “a forte valenza storico-archeologica, avente come finalità l’individuazione, la mappatura, il recupero e la fruizione dei tracciati di viabilità antica nel nostro territorio nell’ottica dello sviluppo di una forma di “turismo lento” perfettamente sostenibile dal nostro territorio e in grado di valorizzarne gli aspetti più peculiari”.
Il progetto, ci informa il Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, l’archeologa Rossella Nicoletti, “si propone di avere delle basi rigorosamente scientifiche, improntate su un’analisi e uno studio della topografia antica del territorio in esame anche tramite l’uso delle più moderne e idonee attrezzature di rilevamento, quali droni e GPS, e attraverso lo sviluppo di una piattaforma GIS idonea a coniugare le informazioni geografiche raccolte e quelle di carattere storico, archeologico e geologico riguardanti il contesto. A queste informazioni relative al patrimonio materiale e immateriale attraversato dagli antichi percorsi viari, si sommeranno quelle sui servizi, gli operatori e le strutture ricettive presenti nel territorio, al fine di integrarle in una mappa composita ad uso del viaggiatore.”
Un supporto fondamentale in questa direzione sarà dato dalla presenza, nel Comitato Tecnico scientifico, di figure di alto spessore scientifico quali l’Arch. Luigi Santagati, storico, autore di lavori sulla topografia antica della Sicilia, membro della Società Nissena di Storia Patria, considerato a ragione il massimo esperto di viabilità antica in Sicilia; e il Prof. Rosalino Cirrincione, presidente del corso di laurea in Scienze Geologiche dell’Università degli Studi di Catania.
Faranno parte del Comitato Tecnico scientifico anche Liborio Centonze, filosofo, autore di saggi nel campo dell’archeologia, della storia, della filosofia e dell’arte della Sicilia antica; il prof. Pino Biondo, musicologo, autore di pubblicazioni su canti e suoni della tradizione popolare della Sicilia centrale  e della provincia di Enna; il dott. Giovanni Ruggeri dell’Associazione ambientale “Oxigene” di Barrafranca; il dott. Luigi Manno di Agira ; il dott. Lucio Notarrigo, assessore all’agricoltura, verde pubblico del Comune di Villarosa; il Geom. Rosario Benvenuto; la Dott.ssa Ermelinda Biondo, scultrice e pittrice, la dott.ssa Angela Messina, biologa specializzata in microbiologia; la dott.ssa Angela Maccarrone, delegato Confartigianato Imprese Enna .
“Prevediamo di realizzare interventi di recupero secondo le tecniche di ingegneria naturalistica e restauro ambientale.” continua il Presidente. “Scopo ed obiettivo è quello di ambire al riconoscimento, salvaguardia e valorizzazione del consistente patrimonio  storico, artistico e naturale delle Aree centrali della Sicilia, quale strumento di promozione di un turismo diversificato basato su un’offerta integrata, driver di sviluppo economico, crescita intelligente, sostenibile ed inclusiva. In definitiva, si chiede di fare RETE per tutelare e promuovere l’uso di risorse tangibili ed intangibili che costituiscono la cultura e l’identità di un territorio che ci appartiene.”
E a proposito di rete, preziosa e proficua è stata la presenza, durante l’incontro, della Presidente del Distretto Turistico della Dea di Morgantina, la Dott.ssa Nietta Bruno, presidente anche della delegazione di Enna del FAI, e della Dott.ssa Marcella Tuttobene Virardi, presidente del Club per l’Unesco di Enna le quali entrambe hanno mostrato entusiasmo ed interesse ad istaurare forme di collaborazione con l’Ecomuseo e a prendere parte al progetto.
L’Associazione si fonda sul principio della conservazione e della valorizzazione del territorio, inteso nella sua più ampia accezione e sul recupero delle identità locali; a tal fine, si propone di documentare, recuperare, testimoniare, salvaguardare e far conoscere la memoria storica, la cultura materiale e immateriale, il paesaggio naturale, le relazioni tra ambiente naturale e ambiente antropizzato, le tradizioni, le attività, le pratiche di vita e di lavoro e le produzioni tipiche locali, nonché il modo in cui gli insediamenti tradizionali hanno caratterizzato la formazione e l’evoluzione del paesaggio e del territorio geografico dell’entroterra siciliano a partire dalla realtà ennese e delle comunità vicine, ad essa culturalmente e storicamente collegate; nella prospettiva di orientare lo sviluppo futuro del territorio in una logica di sostenibilità ambientale, turistica, economica e sociale, di responsabilità e di partecipazione dell’intera comunità locale.