di Josè Trovato

Difficile collaborare, tra avvocati e giornalisti. Forse sarebbe più giusto affermare che per un giornalista, collaborare, è complicato con chiunque. Ma se difficile è farlo con un uomo delle istituzioni, perché non sempre gli interessi di forze dell’ordine, magistratura, ancor meno politica, coincidono con la necessità di far conoscere i fatti senza prendere posizione – ciò che dovrebbe fare ogni giornalista – ancor più arduo è quando di fronte hai un avvocato. Lui svolge un ruolo costituzionalmente essenziale per l’affermazione della democrazia e della libertà in uno Stato democratico quanto te. Ma i personaggi che difende, talvolta, ne combinano di tutti i colori…
I migliori avvocati penalisti che conosco tutelano i propri clienti a 360 gradi. Lo fanno dentro i tribunali ma anche fuori dal processo, facendo sì che il loro nome venga tenuto al riparo da ricostruzioni errate dei fatti.
I migliori avvocati penalisti che conosco alzano la cornetta quando li chiami e ti spiegano come stanno le cose. Non si nascondono, perché sanno che in questo modo fanno gli interessi dei propri clienti, evitando che la stampa possa incorrere in ricostruzioni frettolose o far passare, inconsapevolmente, pregiudizi contro i loro clienti. Se necessario ti mostrano pure le carte, perché sanno distinguere cosa è coperto dal segreto e quali sono gli atti ostensibili.
Michele Caruso era uno di loro. Michele difendeva i suoi clienti di fronte ai giudici, ma non ha mai temuto il confronto con i loro stessi accusatori né con i media. Sapeva rivolgersi ai magistrati requirenti, agli stessi che stavano istruendo dei fascicoli accusatori, sostenendo che “innamorarsi di alcune teorie”, come amava dire lui, “è sbagliatissimo”. E lo stesso faceva con la stampa. Aveva una grande onestà intellettuale e guardandomi negli occhi, spesso, gli scappava pure una risata, quando si accorgeva, ma non poteva dirlo, di difendere l’indifendibile. Rispettava sempre il dovere del suo ufficio. E non lo diceva mai. Neppure quando, di fronte a un suo cliente “pluripregiudicato” (sì, in certi casi questa parola bisogna dirla), accusato di una sfilza interminabile di reati che poi – tra prescrizioni e cavilli vari, frutto proprio della bravura del suo avvocato – era finito sotto processo solo per un’ipotesi di truffa, fra tutte la meno grave, mi disse al telefono: “Oh, vedi che il mio cliente è accusato solo di truffa! E’ un povero ragazzo”.
Sono sicuro che dopo aver staccato deve aver sorriso anche lui.
Con la scomparsa di Michele perdiamo un grande avvocato, un grande uomo, una persona perbene, un giurista appassionato, uno studioso del diritto penale tra i più conosciuti e stimati.
Lascia un vuoto incolmabile.
Ciao Michele
Buon viaggio
I funerali si svolgeranno oggi alle 15,30 nella chiesa di San Cataldo a Enna.
(Si ringrazia per la foto il direttore di Dedalomultimedia.it Massimo Castagna