di Josè Trovato

LEONFORTE. “Le istituzioni devono assumere l’impegno della sensibilizzazione e valutare le giuste punizioni per chi viola i diritti dell’infanzia. La Carta è stata fortemente voluta dal consiglio comunale, per cui desidero ringraziare tutti, senza alcuna distinzione”. Lo ha detto il sindaco Carmelo Barbera, intervenuto alla giornata in onore delle donne organizzata al Circolo di Compagnia dalla Fidapa di Leonforte, in cui è stata presentata la Nuova “Carta dei diritti della bambina”.
Nel salone di rappresentanza del circolo, che è presieduto dal dottore Paolo Mineo, dopo l’intervento della presidente della Fidapa Anna Maria Giunta, sono intervenuti anche il dirigente del commissariato Alessio Puglisi e il comandante della stazione di carabinieri di Leonforte, Domenico Polifrone. Dal canto suo, la dirigente della suola elementare Branciforti Maria Concetta Messina ha sottolineato l’esigenza di tutelare le donne anche in ambito lavorativo, ribadendo a chiare lettere l’importanza della sensibilizzazione.
La psicologa e psicoterapeuta Nunzia Villella si è soffermata sul ruolo della famiglia, della comunità  dei datori di lavoro, parlando di stereotipi. “Da sempre gli stereotipi imprigionano le bambine e le donne in ruoli prestabiliti, per il semplice fatto di essere nate femmine”, ha sottolineato, concentrando la propria attenzione sulle ingiustizie che incombono in generale sul mondo femminile in assenza di una vera educazione alla parità di genere, nonostante il superamento del tabù delle mestruazioni e della contraccezione.
“La nostra presenza di questa mattina e i nostri interventi hanno avuto un obiettivo comune – ha sintetizzato la giornalista Francesca Tremoglie, rinvolgendosi ai più piccini -: cercare di trasmettere quanto sia importante, fin dai primi anni di età, concentrare l’attenzione su temi difficili che purtroppo esistono e con cui bisogna cominciare a fare i conti. E cercare, nel quotidiano, di portare sempre avanti un discorso legato all’importanza del rispetto, dell’accettazione e dell’affermazione della propria libertà di uomini, donne e, nel vostro caso, bambini”.
L’avvocato Rita Ciurca, dal canto suo, ha concluso tracciando la cifra simbolica di questa Carta. “Al di là della sua valenza giuridica – ha sottolineato – la Carta vuole rappresentare nell’essenza il frutto di un intelligente, rigoroso e sensibile associazionismo femminile, nonché una risposta culturale, a me piace parlare più di Rivoluzione Culturale, alle innumerevoli discriminazioni compiute sul genere femminile sin, purtroppo, da bambine”.