Leonforte. E’ quasi San Giuseppe, amato compatrono del paese.  Una festa  che ha sempre avuto una valenza religiosa ma anche sociale, e che anticamente serviva a  offrire da mangiare ai poveri, ma anche a riappacificarsi dopo le liti. La padrona della casa in cui si preparava la tavolata, infatti, doveva invitare vicini o parenti con cui aveva litigato, a collaborare nell’allestimento dell’altare. Una festa che ci permette di riappropriarci e  tramandare a nostra volta antichi simboli, che ancora oggi riescono a commuoverci  Sono questi i giorni dedicati alla preparazione delle “Cuddure”, un pane che ha numero, forma e decori tipici,  che si tramandano da generazioni. La più simbolica ha forma di un bastone, che rappresenta il bastone del Santo. I simboli sono  i grandi protagonisti degli altari, basti pensare ai tre spicchi d’arancia che simboleggiano la Santissima Trinità.
Una festa particolare in cui tutto ha un suo perché e ci rimanda all’importanza della simbologia nella vita degli esseri umani. Che sia una panchina o una scarpa rossa, una mimosa o un pezzo di pane.  Lo psicoanalista che più di tutti si è occupato di simboli (per via dei suoi studi sui sogni) è stato Carl Gustav Jung. Nell’analisi del sogno è possibile toccare con mano quanto un simbolo possa unire varie situazioni conflittuali   e spiegare ciò che razionalmente non può essere espresso; ha influenza sulla mente e sullo spirito umano.  La parola “simbolo” significa appunto  “congiungere”, dunque unire.  Il simbolo, contenuto della psiche, trasmette un  significato che viene espresso attraverso l’utilizzo di un qualcosa in particolare che lo rappresenti. Il simbolo racchiude sempre  qualcosa di più di ciò che  potrebbe esprimere  razionalmente . Le ricorrenze in generale, e la festa di San Giuseppe  che si avvicina, in particolare, ci dimostrano che i simboli sono radicati in profondità nella coscienza culturale delle persone, e che il loro significato riesce sempre a raggiungerci superando i confini del tempo, della logica , della ragione.  Ma ciò che più di tutto ci interessa è la capacità di questa festa di unire generazioni diverse in un lavoro costante , faticoso e  certosino nella realizzazione di autentiche opere d’arte di forte valenza simbolica.

Nunzia Villella


(La foto principale è della Pro loco Leonforte)