Gli agenti del commissariato di polizia di Nicosia hanno eseguito martedì un divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, emessa dal gip di Enna, a carico di un quarantottenne, già denunciato per maltrattamenti ai danni di familiari e conviventi, oltre che per lesioni aggravate ai danni di una giovane donna, e già destinatario di un provvedimento di ritiro cautelativo di armi, come previsto dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza.
Il divieto di avvicinamento è una misura che è stata decisa per evitare che si ripetano ipotesi di reato che, maturati nel contesto di una relazione extraconiugale, sarebbero culminate in vessazioni di vario genere. L’indagato, tra le varie condotte. avrebbe controllato in maniera soffocante gli spostamenti e le frequentazioni della vittima, oltre a provare a limitarne la libertà di utilizzo del cellulare, e l’avrebbe ripetutamente minacciata di morte o di aggressioni.
Dalle indagini, partite da un intervento delle volanti, gli investigatori della sezione di pg del Commissariato di Nicosia, diretti dal commissario capo Chiara Ricco Galluzzo, sono giunti ad appurare che in almeno un’occasione l’indagato avrebbe colpito la vittima a calci e pugni, provocandole lesioni giudicate guaribili in trenta giorni. In un’altra occasione l’avrebbe colpita in testa con un telefonino, provocandole un trauma contusivo-frontale.
Ancora una volta, il costante impegno e la professionalità dimostrata dagli uomini e dalle donne del Commissariato di Nicosia, ha consentito di raggiungere standard di prevenzione e sicurezza ottimali, nonché risultanze investigative di notevole importanza, tutelando le vittime di gravi reati.