Non è andata affatto giù all’Unione degli Studenti troinese la notizia circolata nei giorni scorsi in merito alla partecipazione degli studenti dell’Istituto “E. Majorana”di Troina al progetto #giovanistituzioni. Lo scorso 9 Aprile infatti 32 studenti dell’Istituto, accolti dalla deputata regionale del M5S Elena Pagana, sono stati ospiti a Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana, per simulare i lavori d’aula e vivere in veste di ‘giovani deputati’ le dinamiche assembleari del parlamento siciliano.
Oggetto di polemica è una notizia pubblicata il giorno dopo su un noto quotidiano regionale, in cui si sostiene che, durante un confronto sull’attuale momento politico e sulle dinamiche tra maggioranza e opposizione, gli studenti abbiano fatto propria una posizione politica in linea con quella del M5S manifestando la loro contrarietà verso il comportamento di molti deputati della maggioranza di centrodestra che disertano le sedute d’aula.
Ricostruzione che ha suscitato la ferma reazione dell’Unione degli Studenti di Troina e dei rappresentati d’istituto del Majorana, che sostengono di essersi sentiti politicamente strumentalizzati e respingono pertanto quello che ritengono il tentativo di essere usati come arma d’attacco da parte dell’opposizione pentastellata all’Ars.
“In un Parlamento regionale, in cui nessuna forza politica sta davvero portando al centro il tema della scuola e le reali necessità di una legge ad oggi incompleta e parziale, tutti i gruppi parlamentari, nessuno escluso, hanno la necessità di interrogarsi sul proprio lavoro politico svolto”, replica l’UdS.
Che tiene a precisare: “La polemica non riguarda la scuola o i tutor che ci hanno accompagnato. E sottolineiamo che noi non siamo contro il M5S o la deputata Pagana, ma riteniamo semplicemente scorretto che in quel comunicato passi il messaggio che ci siamo schierati per una parte. I problemi della scuola – concludono – appartengono a tutto il territorio e non devono essere la bandiera politica di qualcuno. La politica non deve strumentalizzarci”.

Adriano Licata