Anche per il 74° anniversario non manca in provincia una programmazione di manifestazioni pubbliche di carattere storico e commemorativo sulla resistenza al nazifascismo e la liberazione d’Italia.
Di rimarchevole importanza, quest’anno, l’iniziativa organizzata dall’ANPI di Piazza Armerina per il 23 Aprile presso lo storico palazzo Monte Prestami. Un incontro-dibattito – propedeutico alla tradizionale sfilata celebrativa di giorno 25 – dal titolo “La partecipazione di donne e uomini siciliani alla guerra di liberazione” durante il quale sarà presentato in prima nazionale il libro ‘I siciliani nella Resistenza’, pubblicato da Sellerio editore il 12 Aprile scorso.
Un’iniziativa patrocinata dal Comune di Piazza Armerina, dall’Istituto Gramsci Siciliano e dall’Istituto siciliano per la Storia dell’Italia contemporanea.
Ce ne ha parlato il Dott. Sergio Rossitto, componente attivo dell’ANPI di Piazza Armerina, al quale abbiamo chiesto chi presenzierà all’incontro e cosa si aspetta dall’iniziativa:

“Sarà presente il professore Mangiameli, ordinario di storia moderna nell’ateneo catanese, che entusiasta ha aderito al mio invito proponendomi, in considerazione dell’imminente uscita del libro “i siciliani nella Resistenza”, di poterne discutere qui a Piazza Armerina. Anche Il prof. Verri, curatore del volume, ed il prof. Miccichè, degli atenei di Palermo e della Kore di Enna, hanno aderito e saranno presenti alla manifestazione. Gli autori si sono detti entusiasti di presentare, in prima nazionale, la loro fatica ritenendo la nostra città votata al turismo ma soprattutto alla cultura, fatto che ovviamente ci inorgoglisce anche per la qualificata partecipazione delle numerose associazioni che hanno aderito alla manifestazione: CO.PA.T., Emergency, Donne Insieme, No Muos, Legambiente, Università popolare del tempo libero, Gruppo archeologico, Italia nostra, Questa è Roma contro le discriminazioni, Uciim, Sicilia 2000.”
“Gli autori – continua Rossitto – sono certo sfateranno la vulgata di una scarsa partecipazione dei siciliani alla resistenza in Sicilia. Furono molti in verità i siciliani che si distinsero, magari in alta Italia, perché dopo lo sbarco degli americani in Sicilia e con l’armistizio di Cassibile ed il successivo proclama di Badoglio dell’8 settembre, la resistenza ai nazisti fu approntata nell’Italia centrale e settentrionale mentre i fascisti si ritirarono nella cosiddetta Repubblica di Salò. I nostri autori ci intratterranno sul complesso fenomeno che, per quanto riguarda i nostri partigiani, non si esaurì con la lotta armata ma anche col difficile e per certi versi ostile rientro in Sicilia. Ci sarà spazio per parlare anche dei risvolti politici conseguenti che vanno dai rapporti tra democristiani e comunisti nell’immediato dopoguerra fino ai primi passi dell’autonomismo siciliano, considerato valore resistenziale e che portò all’alleanza autonomista del governo Milazzo del 1958. Infine Maria Letizia Colajanni, docente e dirigente scolastico, storica dirigente dell’ANPI siciliana, ci dirà del contributo delle donne siciliane alla guerra di liberazione.”

Adriano Licata