di Angela Montalto

La prognosi non è stata ancora sciolta, ma è fuori pericolo il piccolo ennese di otto anni, che mercoledì sera, è precipitato dal terzo piano della sua casa, di via della Cooperazione ad Enna bassa, dove abita con il padre ed il fratellino più piccolo. Sono fiduciosi i medici dell’Ismett, l’Istituto mediterraneo per i trapianti di Palermo che, dopo l’arrivo all’adiacente ospedale Civico, hanno preso in carica il piccolo, certi che la sua giovane età e tutte le cure necessarie lo faranno riprendere. Ieri il bimbo (di cui si preferisce non fornire le generalità) ha subito, con esito positivo come apprendiamo dai familiari, due interventi chirurgici, uno al femore l’altro al polso. Il giorno precedente i camici bianchi sono intervenuti sulla mandibola. Il bimbo, è in una condizione ancora delicatissima, ma il feroce impatto con il suolo, per fortuna, non ha provocato danni cerebrali e alla colonna vertebrale. Il piccolo ennese, resta in coma farmacologico quindi indotto, persistono delle difficoltà respiratorie ma ieri un polmone è stato liberato da un sondino. Anche questo un buon segnale. Per quanto riguarda le lesioni riportante al fegato e pancreas, il piccolo è caduto con il volto verso il pavimento, i medici hanno incoraggiato i familiari ribadendo che l’immobilità alla quale, per un periodo, sarà costretto agevolerà la rimarginazione degli organi stessi.
A destare preoccupazione sono ancora le molteplici fratture riportate ma la giovanissima età e certamente la buona sorte saranno dalla sua parte e dalla parte dei familiari ai quali giunge l’abbraccio della comunità ennese. Del piccolo le sue maestre, che saputo dell’incidente si precipitavano all’Umberto Primo di Enna per conoscere le sue condizioni, dicono che è un bambino tranquillo, molto buono, ordinato e con voti alti a scuola. Proprio la comunità scolastica negli scorsi giorni, con gli insegnanti in testa, si sono riuniti nella chiesa dello Spirito Santo in una veglia di preghiera per sostenere il piccolo e la sua famiglia travolta da una sfiorata tragedia che ha cambiato il corso delle cose. Importante il contributo dato anche dall’ospedale Umberto Primo, durante i primi soccorsi che hanno preceduto il trasferimento in elisoccorso. Una task force di chirurghi, anestesisti e pneumologi per stabilizzare il bimbo
Ma torniamo allo scorso mercoledì 5 giugno. Secondo una prima ricostruzione il bimbo era in casa con il padre, che si sarebbe allontanato per pochi minuti. Il piccino probabilmente ha perso l’equilibrio sporgendosi da una finestra mentre giocava con il fratellino, di qualche anno più piccolo che ha assistito alla scena. Secondo gli agenti – ad indagare sull’accaduto è la polizia, nello specifico il settore Ordine e Soccorso della squadra Mobile, diretta dal vice questore Gabriele Presti – potrebbe essere precipitato dopo aver tentato di chiudere l’infisso. La questura, a riguardo, ha già sentito i familiari incluso il fratellino per fare chiarezza sull’accaduto.