Alla presenza del dottor Francesco Iudica, direttore generale dell’ASP di Enna, e il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, si è tenuto presso la biblioteca comunale di Nissoria un convegno organizzato dall’AIMA (Associazione italiana malati di Alzheimer) dedicato alle famiglie, ai medici e paramedici che si occupano della malattia di Alzheimer.
Il convegno ha avuto come relatori il prof. Enzo Vicari dell’Università di Catania nonché direttore della scuola di specializzazione in geriatria e il dottor Claudio Millia, neurologo e direttore del centro d’ascolto AIMA presso l’Ospedale Chiello di Piazza Armerina.
 Dopo la presentazione del sindaco Armando Glorioso, per il quale la malattia implica il coinvolgimento dei familiari e dei medici di famiglia, per il dottor Iudica l’Alzheimer è una patologia centrale nel dibattito sulla sanità territoriale dell’ASP di Enna. A suo avviso, è necessaria una sanità che si occupi più della persona che della malattia e le risorse vanno concentrate negli ospedali dotati d’attrezzature d’eccellenza che hanno una struttura semplice che si occupi delle patologie degenerative. Presso l’Ospedale di Piazza Armerina è prevista la creazione di un reparto per la cura delle malattie croniche dovute all’aumento dell’età. Per governare le malattie, necessita un monitoraggio a casa  tramite la telemedicina.
Secondo il dottore Millia è fondamentale un’educazione alla salute poiché c’è una disinformazione sull’Alzheimer che interessa sia il paziente sia i familiari. Per rallentare il suo percorso occorre il recepimento delle linee guida e un ruolo importante ce l’hanno i medici di famiglia. La sua cura va fatta a casa più che in ospedale. Ha parlato del suo impegno concreto, tramite l’associazione AIMA e del suo direttore provinciale Flavio Guzzone (presente all’evento), nel contrasto alla malattia.
Per il professore Vicari, per la prevenzione della demenza quale declino mentale progressivo, ci sono ostacoli culturali e diagnostici. Per la sua cura, non aiuta il ritardo. E’ importante la diagnosi preventiva tramite un colloquio con il paziente e i familiari. In base all’esordio e alla sede delle lesioni ci sono demenze primarie o primitive e demenze secondarie o non degenerative; demenze reversibili o curabili e irreversibili. Occorrono esami strumentali per evidenziare i fattori di rischio quali l’ipertensione, il diabete, il fumo, l’obesità, l’ipercolesterolemia, il basso livello d’istruzione. Il sole, la dieta mediterranea, l’esercizio fisico, il dosaggio dei farmaci, l’esercizio della memoria aiutano a ritardare la sua insorgenza e il suo aggravamento.
 Al convegno sono stati presenti gli assessori Francesca Castellana e Silvio Fantino, il vice sindaco Rosario Colianni, i consiglieri comunali Salvatore Buscemi, Salvatore Bannò e Ketty Minichello, la consigliera Mary Jo Scardullo, che ha chiesto se nella malattia ci sono fattori familiari predisponenti e l’ex sindaco di Nissoria, Filippo Buscemi, che per la diagnosi delle malattie ha evidenziato la mancanza di strutture d’eccellenza nella sanità siciliana.
 Giuseppe Sammartino