Pubblichiamo lo sfogo sui social di Giuseppe Pagana, giovane sportivo di Troina che – tra le sue numerose esperienze da giocatore e allenatore – due anni fa ha guidato, da tecnico la squadra rossoblu in serie D nell’anno dei “miracoli”, arrivando a un passo dalla promozione nel calcio professionistico. A Pagana esprimiamo piena e incondizionata solidarietà rispetto a chi lo critica senza capire, forse, neppure ciò di cui parla.
Adesso parlo io!!!!
Io che ho dedicato la mia vita (con annessi sacrifici e rinunce) alla mia grande passione, il calcio, seguendo sempre determinati valori e principi, che mi sono stati trasmessi da coloro (mia madre e mio padre) che mi hanno sempre sostenuto e accompagnato lungo il mio percorso, quei valori basilari che hanno sempre contraddistinto tutto il mio cammino: la lealtà, la sincerità (questa ho capito che non tanto è gradita alle orecchie di chi non vuol sentire e agli occhi di chi vuol vedere altro) e il rispetto, valori che sempre mi sono stati riconosciuti da compagni, avversari, allenatori, dirigenti e presidenti conosciuti lungo il mio percorso fatto di gioie e dolori, accompagnato da scelte a volte giuste altre volte meno giuste, ma sempre dettate dal mio grande senso di protezione e rispetto nei confronti di coloro che tanto hanno fatto per me, mettendoci sempre la faccia, senza nessun timore, rischiando pure di essere frainteso, ma senza mai sputare nel piatto dove ho mangiato e senza cercare mai di sminuire l’operato degli altri nel tentativo di rendere migliore il mio, senza vendere fumo e con immensa umiltà.
Io che da piccolo tifavo per la squadra che andavo a guardare su un campo che nelle belle giornate si riempiva di polvere e nelle brutte di fango, io che da prima sognavo di indossare quella maglia che poi ho avuto la fortuna di difendere da calciatore per più di 300 volte segnando più di 120 gol e contribuendo alla prima storica promozione in Promozione, per poi prenderne il timone e guidarla per più di 450 volte, inizialmente in acque non proprio tranquille, nonostante i sacrifici di chi allora dirigeva la squadra con le proprie possibilità. Ricordo quelle volte che per necessità il sottoscritto portava indumenti personali per alcuni compagni che erano senza l’acqua quando c’è n’era bisogno, o quando mandavo qualcuno a curarsi da miei amici o quella volta che per necessità dovetti comprare i palloni per la gara. Ricordo pure quando per senso di appartenenza e di dignità il sottoscritto insieme ad altri 12-13 eroi (ai quali sarò e dovreste essere sempre grati) portammo a termine un annata disgraziata solo per salvare il titolo, in giro per la Sicilia abbandonati da tutti.
Oggi a parlare siete in tanti, a quell’epoca dove eravate?
Poi un giorno in piena estate quando voi eravate a mare o in vacanza, sempre il sottoscritto insieme ad un altro malato di calcio, che sempre tanto ha dato alla causa, abbiamo fatto un viaggio, il cosiddetto viaggio della speranza, presentando all’ultimo secondo la domanda di ripescaggio. Da lì comincia un nuovo cammino, un percorso dove insieme ad altri ragazzi altrettanto generosi e valorosi, protetti e coccolati da dirigenti che non hanno mai lesinato sacrifici nel tentativo di rendere sempre agevole e piacevole il tragitto tracciato e stabilito dal presidente che con i sacrifici suoi e della sua famiglia ha sempre sostenuto, cammino che di anno in anno si è trasformato in storia (prima storica promozione in Eccellenza, prima volta ai play off d’eccellenza, prima storica e unica vittoria della Coppa Italia regionale, prima e unica finale nazionale grazie alla quale x la prima volta la squadra ottiene la promozione nel Campionato Nazionale Dilettanti,primo posto nella classifica giovani di valore, primo posto nel Campionato Nazionale Dilettanti, e spareggio per andare in lega Pro perso solo ai calci di rigore (da non dimenticare che inizialmente tutti e dico tutti ci davano per sicuri retrocessi)!!!
Una fantastica storia, apprezzata ed esaltata in tutta la Penisola e tanto criticata e sbeffeggiata da chi nella vita non fa altro che buttare fango, insinuare falsità e divulgare cattiverie sul sottoscritto e su chi insieme a me ha contribuito a scrivere pagine storiche della cosiddetta favola Troina!!!!
Mi preme ricordare che il mio valore se non da allenatore (al di là di tutte le menzogne che vengono dette, ma tutti sanno come sono andate le cose), ma da uomo si, lo trovo quotidianamente come figlio, dentro lo sguardo fiero e orgoglioso dei mie genitori, e come padre negli occhi altrettanto fieri e orgogliosi di mia figlia!!!!
Ai moralisti e aggiungerei ai venditori di bugie e cattiverie,vorrei ricordare che quel bambino che tanto sognava e inseguiva la sua passione adesso è un uomo con altre responsabilità, che continuerà il suo percorso trasportato sempre dalla sua immensa passione, ma ascoltando la ragione di un padre che come tutti i genitori ha diritto a sognare per il proprio figlio un futuro sicuro e migliore!!!!! A voi lascio fare quello che meglio vi riesce,ovvero quello di sputare veleno e cattiverie, a me, quello che ho sempre fatto, ovvero, rimboccarmi le maniche e prepararmi a nuove sfide!!!!!!!
 

di Giuseppe Pagana (da Facebook)