di Angelo La Barbera*
Quando si forma una coppia non abbiamo la semplice unione di due individui, ma l’incontro di due storie. La coppia si forma su tre parti: IO, TU, NOI, ovvero metaforicamente formano, come ricordano Cancrini e Harrison nel 1991, un <<animale a quattro zampe>>: lui, lei, il modello di coppia e le aspettative di lui, il modello di coppia e le aspettative di lei. Nella formazione di coppia possiamo individuare tre diversi momenti:

  • La scelta del partner: è un processo strettamente legato con la storia individuale e familiare di ciascun individuo. Quindi il partner viene scelto per delle caratteristiche che si somigliano o si differenziano dal genitore di sesso opposto.
  • L’innamoramento: questo momento è caratterizzato dalla formazione della coppia, dove la passione prevale e permette alla coppia di accedere a un alto livello di intimità. Le differenze di temperamento, di sensibilità e di comportamento in questa fase si rivelano desiderabili e promettono la soddisfazione attesa, in quanto il partner appare l’unico capace di soddisfare le proprie esigenze e le aspettative più profonde. Questo momento è formato da un’illusione, cioè ciascun partner vede nell’altro la realizzazione di tutti i propri bisogni e desideri consci e soprattutto inconsci. La passione sessuale e il forte sentimento di attaccamento reciproco rendono possibile il determinarsi di un legame stabile e maturo che potrà permettere alla coppia di superare ed elaborare gli elementi di delusione che emergeranno nel tempo. Una coppia adeguata si formerà un processo di rinegoziazione dove i due protagonisti evolvono in quanto ognuno di loro accettano l’altro nella sua realtà, ovvero il partner non viene più visto solo come il <<salvatore>> ma come un individuo con delle caratteristiche e delle esigenze proprie, quindi una persona da conoscere e scoprire. Questo processo aiuta la coppia di riconoscersi, accettarsi e ascoltarsi come individui diversi da sé.
  • Il matrimonio: la coppia si trova ad affrontare una serie di compiti che implicano la costruzione di una relazione fondata sul <<noi>>, sulla condivisione, sull’empatia, sulla collaborazione reciproca. Il legame che li unisce evolve e dall’innamoramento (tu sei perfetto per me sei tutto ciò che ho potuto desiderare, realizzerai tutti i miei desideri) passa all’amore (ti accetto per quello che sei, non per come ti vorrei), quindi nasce un legame fondato sulla condivisione e che consenta l’espressione della propria individualità.

Nella quotidianità la neo-coppia affronta la gestione dei conflitti, in questo senso come ricorda Cigoli nel 1979 all’interno del matrimonio si può vivere uno specifico contesto conflittuale. Il conflitto può avere una connotazione costruttiva se avviene in un contesto relazionale cooperativo, o può avere una connotazione distruttiva se avviene in contesto relazionale competitivo. Spesso possono essere messi in atto da parte dei due protagonisti un atteggiamento di evitamento del conflitto al fine di riservare un clima idilliaco ma a lungo mettere in uso questo comportamento si rivela disfunzionale per il benessere della coppia, perché si vengono a creare argomenti e contenuti di cui non si può parlare. Questi ultime due modalità di conflitto a lungo tempo non portano alla soluzione del problema ma possono distruggere o far nascere una relazione disfunzionale. Per concludere se la coppia dovrebbe cogliere dei segnali d’allarme, sentirsi in difficoltà o sentirsi angosciati, vedere peggiorare la propria qualità della vita, potrebbe rilevarsi opportuno chiedere una consultazione ed un eventuale supporto psicologico individuale e/o di coppia.
Bibliografia:

  • Cancrini, M.G., Harrisono, L. – Potere in amore, Roma, Editori Riuniti, 1991.
  • Cigoli, V. – Modelli di Interazione familiare, Milano, Angeli, 1979.
  • Togliatti, M.M., Lavadera, A.L. – Dinamiche relazionali e ciclo di vita della famiglia.

 
*Psicologo Clinico