Da tempo sensibile al territorio e alle tradizioni artistiche leonfortesi, il gruppo Talia dell’associazione Gallier Art di Leonforte ha organizzato a San Giuseppe, festa che entrata nel vivo in città tra ieri e oggi, la seconda edizione della Mostra/Concorso di “Cuddure” per coglierne, con foto e video-interviste da parte di artisti fotografi, in tutto il suo farsi – il cosiddetto “traficu” -, il coinvolgimento delle persone riunite in festa, in canti, in preghiere durante la preparazione degli “artari” in onore a San Giuseppe.
Questi “artari” o tavolate di ogni “Bene di Dio” sono realizzati da chi ha “fatto voto” a San Giuseppe e consistono in una grande tavola imbandita di pane lavorato in diverse forme – le cosiddette Cuddure – e anche dei più disparati alimenti quali cardi, finocchietti, primizie di stagione, bevande, dolciumi.
Per la loro preparazione, che inizia un mese prima della Festa di San Giuseppe, si vede la gente correre di qua e di là, con squadre di uomini partire all’alba per la raccolta di cardi e finocchietti mentre le mani sapienti di donne segnate dagli anni puliscono fave e ceci paesani, verdure e spinare cardi, preparano sfinci, frutti e primizie atte a riempire di colore le ricche tavolate, imbandite soprattutto di “Cuddure”, ovvero pani artistici abilmente lavorati che raccontano la dottrina del Vangelo attraverso simboli ricchi di significato, quali la serra, il martello, i chiodi, l’ascia, la sacca.
Quella in onore di San Giuseppe è una festa della gratitudine e del ringraziamento per i doni ricevuti o ancora da ricevere per mezzo di promesse fatte al Santo.
Una festa che celebra il lavoro, il frutto della terra trasformato in cibo per il corpo e per l’anima.

Giuseppe Sammartino