di Josè Trovato

Dall’inchiesta Cerberus emerge qualche elemento relativo al duplice delitto di Signorino Marcellino e Alexandru Matei. Questo fatto di sangue, che risale al 18 luglio 2015, per gli inquirenti apparirebbe come un’azione punitiva nei confronti di Marcellino, reo di commettere, secondo ciò che emergeva in provincia, troppi furti di bestiame. Proprio per questo, una persona vicina a Marcellino sarebbe andata da Bruno per paura di subire le stesse sorti, una sorta di azione “preventiva”.
Nessuno degli arrestati nel blitz Cerberus, va specificato, è coinvolto né risulta indagato per il duplice delitto.
Dalle conversazioni intercettate sarebbe emerso anche un altro possibile movente dell’omicidio, una controversia sulla compravendita di terreni. Sembrerebbe che Bruno, negli ambienti malavitosi, fosse considerato come colui capace di controllare tutto ciò di lecito o illecito che si verificava nel territorio di competenza della “famiglia” mafiosa.
La ricostruzione del delitto Marcellino-Matei
Allevatore di 53 anni, Marcellino fu ucciso assieme al figlio venticinquenne della sua compagna, Alexander Matei. I due sono caduti vittime di un agguato di stampo mafioso, a colpi di lupara, nella periferia del paese, in contrada San Nicola. I killer, almeno due, hanno atteso che le vittime arrivassero a bordo di un furgone guidato da Marcellino, in una stradina di campagna, e hanno sparato verso il parabrezza. Il primo a cadere sotto i colpi esplosi dagli assassini è stato il conducente del mezzo, che si è accasciato sullo sterzo mentre il figliastro, aperta la portiera del furgone lato passeggero, tentava una disperata fuga a piedi in mezzo alla campagna. Qui però uno degli assassini lo ha rincorso e lo ha finito, con un altro colpo di fucile esploso da media distanza, sempre a pallettoni. La scena di morte si è conclusa con l’avvicinamento di un sicario al furgone, che per inerzia ha concluso la sua traiettoria fermandosi contro un recinto. Qui l’assassino ha esploso un ultimo colpo, a bruciapelo. Non erano ancora le sette del mattino.