C’era da aspettarselo, è stata una sorta di rito di chiusura di fine anno scolastico, il saluto che si sono scambiati gli assicurati INAIL del laboratorio teatrale “New man, new life” davanti allo spiazzo della chiesa della Madonna del Carmelo di Leonforte. La cornice era quella giusta: la fontana della Granfonte e il suo inconfondibile scroscio dell’acqua che ha allontanato la calura arrivata d’improvviso ed accentuato il buonumore. Il tutto è avvenuto appena una settimana fa. Giusto il tempo per lasciare sedimentare l’emozione ed archiviare il 12 luglio tra le più significative esperienze di vita.
Come in tutte le feste delle scolaresche che si rispettino non sono mancate le bibite e i dolcini artigianali, frutto delle mani sante della signora Maria, che è bene mangiare in compagnia e che, oltre alle inevitabili  calorie, contengono una profonda carica di calore umano. Il saluto live (che fortuna gli smartphone!) è andato all’assente prof. Sandro Rossino de la compagnia teatrale “Il Canovaccio” che tornerà presto dai suoi allievi e non è mancata la foto ricordo – il grido cheese è stato d’obbligo – scattata dal fotografo Giuseppe
Guagliardo.
Tra loro – i miei assistiti – il bravissimo attore Federico Fiorenza che ha condotto il laboratorio teatrale, ed io con loro, a sentirmi quasi un’insegnante che saluta i suoi allievi ed augura buone vacanze. Un’insegnante ante litteram direi. In questo laboratorio non ho avuto niente da insegnare, semmai da apprendere. Allieva
tra gli allievi.
Due anni fa partiva il progetto sociale “New man, l’eroe che ho in me”. Storie di ordinarie tragedie di incidenti sul lavoro, storie e fatti della provincia ennese che, messi insieme, sono diventati copione teatrale. Loro, i miei assistiti, le stesse persone che incontro e ricevo nel mio ufficio INAIL di Enna, si sono messi in gioco, già allora, raccontando la loro vita, le loro esperienze e i loro traumi fino a rappresentarli sul palcoscenico, sperimentando in prima persona l’effetto catartico che solo il teatro è in grado di produrre.
Un forte desiderio di riprendere e continuare ha fatto in modo che il progetto, finanziato dall’INAIL, ripartisse di nuovo. E ci siamo riusciti: eccoci a lavorare di nuovo insieme e in veste rinnovata al progetto sociale che adesso si chiama: “New man, new life”. Partendo dalla precedente e ricca esperienza abbiamo aggiunto nuove storie e trasformato il vecchio spettacolo teatrale in uno nuovo che, a breve, diverrà itinerante. Già, perché i miei assistiti – mi inorgoglisce chiamarli miei – sono veramente bravi. Sanno divertirsi, sanno giocare e sembrano nati per il palcoscenico. Lo dice anche Federico: “Tutte le volte che gestisco un incontro laboratoriale con loro mi arricchisco”.
Aspettateci. Abbiamo ancora da rivedere il copione e provare lo spettacolo. Abbiamo pure dato un senso, seppure una volta a settimana all’Ecomuseo, diventato la nostra sede e il cui utilizzo è stato concesso dal
Comune di Leonforte. A settembre ricominciamo, sempre secondo tradizione scolastica. Ci troverete poi nei teatri di Troina, Assoro, Piazza Armerina e Regalbuto.
Intanto buone vacanze da “New man, new life”.

Irene Varveri Nicoletti