Non è di tutti i giorni che negli USA si parli di preti, non pedofili, ma che combattono la pedofilia e la pedopornografia; “aveva ragione” quel prete cattolico siciliano “quando più di un quarto di secolo avvertì che internet sarebbe diventato un parco giochi di vile pornografia per i pedofili. Lui aveva ragione. Il prete cattolico ha trascorso gli ultimi due decenni cercando  i responsabili di pornografia infantile facendo avviare  procedimenti penali e ha cercato di salvare il crescente numero di bambini vittime che sono coinvolti nel settore multi-miliardario di dollari. Spesso viaggia con una scorta di polizia a causa delle minacce di morte contro di lui, ma lui non ha paura”. Così scrive  Barbie Latza Nadeau, giornalista report che scrive sulle testate americane più prestigiose (Newsweek, The Daily Beast, CNN, BBS e NPR).
L’articolo che si può consultare per intero è stato rilanciato anche in Francia, oltre che negli USA e molto apprezzato da chi si occupa di pedofilia e pedopornografia online riconoscendo in don Di Noto il detentore una storia di lotta, fatica, indifferenza e spesso solitudine contro una delle tragedie che devastano la vita dei bambini.  Un articolo lungo, intenso e veritiero che negli USA sta avendo grande risonanza, non solo mediatica.
«I suoi sforzi hanno contribuito ad aiutare circa 1.300 giovani vittime e la sua vigilanza (con Meter onlus www.associazionemeter.org) ha permesso la chiusura più di tre milioni di sporchi siti nel web. La pedopornografia minorile è un crimine contro l’umanità”, dice, don Fortunato Di Noto e  “Dobbiamo guardare ai bambini che soffrono e dobbiamo farci carico per  cercare di aiutarli”.