C’è una durissima nota dei coordinatori regionali della Federazione CSA-Associazione ASU Sicilia, Vito Sardo e Mario Mingrino. “Vogliamo che la proroga triennale – affermano – sia lo strumento per completare percorso di stabilizzazione entro il 2019”. Dopo alcuni incontri preliminari e alcune sedute con gli esponenti della giunta regionale, lo scorso fine settimana era stata approvata una proposta di emendamento, redatta dall’assessorato al Lavoro. Si trattava di una proposta che non prevedeva aumenti di spesa e allo stesso tempo individuava un percorso di stabilizzazione, da concludersi nel prossimo triennio. Si sarebbe dovuto partire, ricostruiscono i coordinatori regionali, dall’istituzione della sezione esuberi all’interno dell’elenco unico regionale; poi, entro sei mesi, gli enti pubblici e privati utilizzatori del personale Asu avrebbero dovuto provvedere ad adottare il programma di fuoriuscita o avviare le procedure d’aggiornamento, nonché ad avviare le procedure di mobilità per gli esuberi verso enti pubblici o pubblici economici dotati di idonee capacità di assunzioni.
Successivamente, se gli enti non avessero provveduto, l’assessorato si sarebbe sostituito individuando il nuovo ente utilizzatore e avviando le procedure consequenziali. Sarebbe stato istituito un ufficio per il coordinamento regionale Asu, anche per espletare tutte quelle funzioni propedeutiche alla stabilizzazione del personale. Nel frattempo, in attesa della definizione delle procedure di stabilizzazione, si sarebbe approvata la proroga per il triennio 2017-2019. Ma il governo regionale, adesso, avrebbe cambiato rotta, proponendo di reiterare l’utilizzo degli Asu. Un utilizzo che la Federazione ritiene “illegittimo”. E i coordinatori regionali si dicono indignati, assieme a migliaia di lavoratori del bacino degli Asu. “Non riusciamo a spiegarci come sia possibile, ora che ci sono le condizioni economiche e giuridiche, ignorare ancora una volta i principi cardini con cui fu istituita la legge concernente i lavori socialmente utili – concludono i due – che nacquero come strumenti di politica attiva del lavoro, di qualificazione professionale e di creazione di nuovi posti di lavoro.
Non capiamo, aggiungono, come il presidente Crocetta in persona possa sostenere che per questi lavoratori basta la proroga, dopo circa 20 anni di illegittimo utilizzo, quando per i colleghi contrattisti, inseriti nello stesso bacino unico, il Governo sta proponendo delle soluzioni”. Di concerto con coordinatori di altre zone della Sicilia, Sardo e Mingrino, infine, si dicono “pronti ad attivare ogni forma di protesta per difendere il nostro lavoro e lo faremo se il Governo continua così sui suoi passi”.