Dovranno comparire il prossimo 14 marzo dinanzi al Gup di Roma Livio Sabatini, chiamato a decidere se si svolgerà, o meno, un processo per il caso delle visite in carcere all’ex presidente della Regione Totò Cuffaro. L’inchiesta vede indagati, assieme ad altre ventisei persone, due nomi illustri dell’Ennese, ovvero l’ex parlamentare del PD Vladimiro Crisafulli e Cataldo Salerno, presidente dell’Università Kore.
L’ipotesi di reato è falso, perché, secondo l’accusa, Crisafulli, che era un parlamentare in carica e come tale perfettamente titolato a fare ingresso, per una visita, all’interno di una casa circondariale (deputati e senatori hanno una sorta di corsia “preferenziale”), sarebbe andato in un’occasione a fare visita in carcere a Cuffaro. E in quel frangente avrebbe dichiarato di aver portato con sé un assistente, che sarebbe stato Salerno. Questo, secondo la Procura di Roma, configurerebbe un falso. Ipotesi di reato simili, sempre per visite a Cuffaro, sono contestate anche ad altri politici di primissimo piano della scena nazionale.
La richiesta di rinvio a giudizio è stata depositata dal Procuratore aggiunto di Roma Michele Prestipino e dal sostituto Barbara Zuin. Cuffaro, si ricorda, è stato detenuto nel carcere di Rebibbia.